SOLI (INSIEME)

Con l’espansione del Corona Virus e le conseguenti misure adottate dal governo per contenerne il contagio, tra cui l’obbligo per ciascun cittadino di lasciare le proprie abitazioni soltanto in caso di necessità, un nuovo sentimento di solitudine ed isolamento ‘unisce’, per quanto sembri un ossimoro, migliaia di italiani.

Nella realtà del ventunesimo secolo, in cui tutti sono abituati ad avere un contatto costante col mondo esterno, ad avere sempre qualcosa da fare, l’idea di rimanere soli con noi stessi non possiamo negare ci spiazzi. In fondo,  riempiamo così tanto le nostre giornate con appuntamenti ed incontri (sia un caffè, un aperitivo o una semplice chiacchiera per strada), che il solo rumore dei nostri pensieri ci appare quasi nuovo. 

Penso di parlare a nome della mia intera generazione quando affermo che passare il sabato sera a casa, non poter sussurrare e scherzare con la compagna di banco durante le lezioni o negli spogliatoi della palestra, mi sembri quasi surreale. È come se tutto quello che avevo  dato per scontato fino ad un mese fa adesso appaia come un lusso che non possiamo più permetterci.

La malattia che sembrava così lontana quasi bussa alle nostre porte,  le paure e  preoccupazioni che prima erano  individuali adesso sono le stesse per ogni singolo cittadino: è proprio la consapevolezza di non essere soli a darci la forza per continuare a lottare.  

Anche  in una situazione così nuova e terrorizzante, questo sentimento di fratellanza dà il via a situazioni a dir poco “spettacolari”: vicini di casa che urlano dai balconi per scambiarsi una parola di conforto, appuntamenti canori e flash mob all’interno dei quartieri per tenersi compagnia, videochiamate ad ogni ora del giorno e della notte. Uno dei lati positivi, se vogliamo, di questa crisi che stiamo affrontando è la nuova consapevolezza che non esistano divisioni di fronte ad un nemico così grande come lo è il Virus.

E poi non si può non parlare degli eroi più grandi di questo Coronavirus: i medici, gli infermieri, i lavoratori nei campi di prima necessità.

Queste sono le persone che, invece di rimanere a casa ad ‘annoiarsi’ come noi altri, sono costrette ogni giorno a rischiare  la loro vita per lottare contro il virus, protetti solo da mascherine e guanti. Più di chiunque essi sono la dimostrazione di come l’individualità e l’egoismo scompaiano nei momenti di maggiore emergenza, poiché  non esitano ad esporsi ogni giorno al contagio in nome di un amore più grande di quello verso se stessi: l’amore per la comunità.

Una delle poche certezze che abbiamo è quella che anche quando tutto questo sarà finito, nulla tornerà come era prima e magari non è una cosa del tutto negativa. Il COVID-19  ci sta facendo riscoprire il valore della famiglia, che tra le incomprensioni e la velocità della (vecchia) quotidianità spesso rischiamo di mettere da parte. Ci sta facendo apprezzare la fortuna di avere un posto accogliente e sicuro da chiamare casa, con tutte le comodità che purtroppo ancora troppe persone non possono permettersi. Ci sta facendo apprezzare il valore della possibilità di avere contatti con le persone che amiamo anche se così lontani. C’è chi in questi giorni ha ritrovato l’amore per la cucina, chi si dà al fitness e chi alle arti. Ma, soprattutto, abbiamo riscoperto l’importanza dei rapporti umani, che non daremo mai più per scontati: noi italiani usciremo da questa situazione e lo faremo insieme, più forti ed uniti di quanto non siamo mai stati.

a cura di Federica Aiello 3C classico Cambridge 2.0 – liceo G.B. Vico Napoli