Il corona virus e le tutele a favore dei lavoratori

Di Chiara Tacchino, IIb.
Il covid-19 ha portato tante scomodità nel mondo del lavoro quanta tristezza ed dolore per le vittime che si è portato via.
Il 14 marzo è stato firmato un protocollo condiviso, messo in atto il 24 aprile, da imprese e sindacati per la tutela dei lavoratori e la prevenzione da contagio del virus.
Ogni azienda deve garantire giornalmente la massima pulizia e periodicamente la sanificazione del locale e della postazione di lavoro, sia negli uffici, che nei reparti produttivi o a contatto con il cliente. È assicurata la disinfezione a fine turno e la sterilizzazione periodica di schermi, mouse, tablet touch screen e di qualsivoglia strumento di uso collettivo.
Tutti i dipendenti in azienda sono tenuti a garantire la massima igiene personale e ad utilizzare le precauzioni, quali detergenti, guanti, mascherine, il costante lavaggio delle mani con acqua e sapone; in negozio dovranno esserci disinfettanti per le mani accessibili a tutti, collocati nei dispenser. Prima che un lavoratore entri in negozio, viene sottoposto ad un controllo della temperatura corporea che, nel caso superasse i 37,5 gradi centigradi, impedirebbe l’accesso del lavoratore al locale: egli verrebbe momentaneamente isolato e dovrebbe chiamare il proprio medico.
Parlando invece dei casi di contagio dovuto al virus sul posto di lavoro, secondo i dati forniti dall’Inail, questi sono ben quarantatremila nell’arco di tempo compreso fra la fine del mese di febbraio ed il 15 di maggio.
Il Presidente dell’Inail Franco Bettoni spiega che vi sono stati ben 171 decessi sul posto di lavoro e che metà delle denunce di infortunio relative a contagio riguarda posti di lavoro nell’ambito sanitario e assistenziale.  In media l’età dei lavoratori che hanno contratto il virus è di 47 anni, mentre nei casi di morte è di 59 anni.