La quarantena incrementa la pirateria? | Peer say no

Da quando la quarantena ci costringe in casa il numero di ore che noi passiamo a guardare film e serie tv si è notevolmente alzato.  

Ma cosa fa chi non si può permettere gli abbonamenti?  

In aiuto a queste persone vengono sicuramente i siti di pirateria illegale dove si possono trovare film e serie tv con abbonamenti gratuiti. 

Proprio in Cina, paese focolaio del coronavirus, il numero di visite ai siti di pirateria cinematografica chi è incrementato dell’89%. 

Anche il nostro paese non è estraneo alla pirateria, infatti uno studio dice che il 38% degli italiani guarda e scarica film illegalmente.

La MUSO, società inglese che monitora l’andamento dei casi di pirateria, ha mostrato l’aumento delle visite ai siti pirata tramite un grafico. L’Italia è la prima davanti a tutti con il 66% di incremento, dopo l’Italia si trova l’India con il 62%, troviamo inoltre la Spagna con un aumento del 50%. Gli altri paesi scendono gradualmente ma non si allontanano troppo con il regno unito e gli USA al 43 e 41%.

Allo stesso modo anche la Francia incrementa l’afflusso, mentre Germania e Russia incrementano soltanto rispettivamente del 36% e del 17%.

Bisogna però anche considerare il fatto che la quarantena nei diversi paesi sia iniziata in periodi diversi. Per esempio in Russia la quarantena ebbe inizio solamente alla fine di marzo. Purtroppo, l’Italia è la prima anche nell’aumento del traffico dei siti di pirateria informatica. E’ invece in calo la pirateria nei siti di sport dato che in questo periodo il mondo dello sport si è praticamente del tutto fermato.

Al giorno d’oggi i contenuti audiovisivi sono disponibili in rete e su piattaforme molto diverse in download o in streaming con modalità di accesso possibili attraverso qualunque mezzo. Sono stati effettuati tre anni di studi e analisi elaborati dalla società Ipsos per conto di FAPAV, che hanno portato a delineare il fenomeno della pirateria in Italia: questa tendenza illecita rimane un forte problema per tutto il sistema industriale, tuttavia sembra che le nuove generazioni siano più attente nella ricerca e nel consumo di contenuti audiovisivi in modo legale e sicuro. 

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Stefano Sala e Marco Zhao, 3H