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Silvia Romano libera dopo il sequestro: il racconto della prigionia

Sequestrata durante l’attacco armato da un gruppo di otto persone nel novembre 2018 nel villaggio di Chakama, in Kenya, Silvia Romano 24enne collaboratrice con la Onlus “Africa Miele” che si occupava di infanzia abbandonata ritorna a casa dai familiari dopo un anno e mezzo.
La ragazza racconta i periodi di prigionia fra Kenya e Somalia: “Adesso mi chiamo Aisha” ecco il suo nuovo nome.
Racconta di aver cambiato sei prigioni spostandosi ogni 3-4 mesi a piedi.
“Ero disperata, piangevo sempre. Il primo mese è stato terribile. Mi hanno detto che non mi avrebbero fatto del male, che mi avrebbero trattata bene.” E così fu davvero, la ragazza è ritornata a casa sana e salva. Aggiunge anche di aver passato i mesi di prigionia da sola la maggior parte del tempo “Stavo sempre in una stanza da sola, dormivo per terra su alcuni teli. Non mi hanno picchiata e non ho mai subito violenza. Non sono stata costretta a fare nulla.  Mi davano da mangiare e quando entravano nella stanza i sequestratori erano sempre a viso coperto.” Dopo essere stata liberata in una zona vicina Mogadiscio, capitale della Somalia, Silvia è scesa dall’aereo atterrato a Ciampino il 10 maggio 2019 indossando una veste islamica verde e afferma di essersi convertita all’islam “Leggevo il Corano, pregavo. La mia riflessione è stata lunga e alla fine è diventata una decisione”

Grazia Condorelli III BL