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Lo smog a Roma non si piega davanti al covid: +30% polveri sottili nell’atmosfera

Di Daniele Nigrelli, Manuele Pallini, Cristian Lisai

Nel mondo si è notata una notevole riduzione di polveri sottili, grazie alle misure di restrizione imposte a causa del covid-19 in gran parte del globo, ma questo non è valso per Roma, la quale invece di aver registrato un livello di smog minore ne ha invece registrato un aumento del 30%.


I dati forniti a sostegno di quanto detto provengono dalla compagnia specializzata IQAir, questa compagnia ha messo a confronto i livelli di smog di 10 città diverse (Delhi, Los Angeles, Londra, Madrid, Mumbai, San Paolo, Wuhan, Seul, New York e Roma) analizzando un periodo di 3 settimane scelto in base all’entrata in vigore delle norme in ogni Paese confrontandolo con lo stesso periodo dell’anno precedente. I risultati parlano chiaro, tra le 10 città solo la nostra capitale riscontra un aumento dello smog.


Com’è possibile una condizione del genere se tutti ci aspettavamo una drastica diminuzione di smog derivante dal sacrificio degli Italiani a rispettare le norme messe in atto per la prevenzione al covid-19?
A quanto pare la colpa non è da affibbiare al traffico romano, che spesso si è ritrovato al centro di un tornado di polemiche che hanno portato alle famose domeniche ecologiche, che ha registrato uno dei livelli più bassi dal dopo guerra, ma può essere riconducibile per gran parte a una situazione Meteo sfaverovole e all’uso spropositato di apparecchiature domestiche da parte degli italiani costretti a casa.