Casa Braschi – Racconto

I nostri più cari ospiti scappavano perché tutti definivano la nostra casa mostruosa, dicevano che i mostri saltellavano in qua e in là, ma non sentivano le urla. Io mi chiedevo chi poteva averlo mai fatto e me lo chiesi perché i mostri non esistono. Pensai subito al mio vicino Stewart e a suo figlio Steven, anche se loro non sanno fare le ombre dei fantasmi.
Dopo un po’ di tempo, di notte, incominciai a sentire le urla che l’altra volta non ero riuscito a sentire. Di giorno vidi un ragazzino sgattaiolare dalla mia finestra buia e sembrava proprio il mio compagno di scuola di nome Michael. Così il giorno dopo scoprii che il cugino di Michael aveva progettato tutto .
Lo scoprii perché lui è sempre una catastrofe a nascondersi: l’avevo visto nel cespuglio davanti alla porta di casa, ma poi ho pensato che nessuno potesse fare le urla in quel modo. Il giorno prima del mistero avevo sentito una voce che si allenava al coro ed era Melissa, l’antipaticissima, cosi decisi di fare uno scherzo ad ognuno di loro. Lo desideravo da tantissimo tempo. Li ho invitati tutti a casa per fargli pagare quello che mi avevano fatto e così a casa Braschi gli ospiti ricominciarono a venire.

Scuola Primaria Villani di Firenze