Gli alieni e il lockdown ci insegnano – Racconto

Mi trovo in piazza. C’è appena stata una manifestazione per il problema dell’inquinamento e ora la piazza è letteralmente ricoperta da bottigliette di plastica e sigarette, i cassonetti strabordano e ogni due metri si trovano rifiuti gettati a terra.
Sto camminando per le strade di Firenze, ammiro le poche zone verdi che sono rimaste.
Mi è venuto in mente un luogo che devo assolutamente mostrarvi, il Giardino di Boboli: è ricco di piante di ogni tipo ed è gigantesco. Di solito ci vado per schiarirmi le idee e respirare dell’aria un po’ più pulita.
Quando sono lì non seguo mai il sentiero, mi piace esplorare dove gli alberi sono fitti e le persone sono poche. Questa volta mi sono spinta molto dentro, in un posto dove non ero mai stata. Ho trovato una fontana, più piccola rispetto alle altre: si trova al centro di uno spiazzo circondato da alberi. In mezzo a questi ho notato un’ombra, poi un fascio luminoso e ora mi ritrovo davanti uno strano personaggio, una donna: ha gli occhi di un azzurro tenue, le labbra rosse e dei lunghi capelli rosa pastello raccolti in una treccia. Indossa un vestitino corto, dello stesso colore dei capelli, con una cintura celeste in vita e delle scarpe per niente adatte a camminare in un parco. In mano tiene un lungo bastone con l’impugnatura a forma di stella.
Mi sorride, poi dice: “Ciao, Mary, mi è permesso dirti solo una cosa… cerca la stella”.
Mi prende la mano e tocca con la punta del bastone il centro della fontana.
Mi sento risucchiare da un vortice luminoso e cado, cado, cado… fino a quando non atterro leggera in piedi. Sono circondata da ampi prati e tanti alberi all’orizzonte.
Vedo apparire un autobus, eppure non c’è nessuna strada: il veicolo sta viaggiando sollevato di pochi centimetri da terra ed è silenziosissimo, tanto che non l’ho sentito arrivare. Riporta su un lato una pubblicità: “Vi aspettiamo venerdì sera per godervi la duecentosettantesima edizione di Sanremo!”
Inizio a capire: forse mi trovo nel futuro ed è tutto così bello! Non è come tutti ci immaginiamo, pieno di robot che hanno sostituito la razza umana o di cose simili, anzi è ricco di vegetazione ed è così colorato…
Ripenso a cosa mi aveva detto quella donna quando eravamo alla fontana: devo trovare la stella!
Così inizio a camminare e ad ogni passo che faccio tutto diventa più bello e più verde. Firenze è irriconoscibile! Decido di fare una passeggiata per le strade della città in cerca di qualcosa che mi possa ricordare una stella. Vedo una donna con un velo in viso, seduta su una panchina: indossa un lungo abito bianco e delle scarpette nere. Decido di proseguire per la mia strada, ma poi mi accorgo che la donna si trova a sedere sotto un bar, l’insegna dice “La stella”.
Mi siedo; lei, senza guardarmi né togliersi il velo, dice: “Eccoti, ti stavo aspettando, ora ti racconterò come tutto questo è accaduto: era il 2090 e a Firenze era tutto normale cioè sporco e inquinato, quando ad un certo punto il cielo si oscurò. Nessuno capiva cosa stesse succedendo, fino a quando sul Piazzale Michelangelo non atterrò un gigantesco UFO bianco con rifiniture verdi fosforescenti, da cui scesero tanti piccoli esserini. Saranno stati alti al massimo due centimetri ed erano in migliaia. All’inizio, quando la notizia si diffuse, tutti si rinchiusero in casa, pensando che volessero farci del male, ma non era così. Erano venuti per salvare il nostro pianeta e tutti noi.
Sono stati loro a insegnarci a collaborare per sconfiggere l’inquinamento una volta per tutte!
Sono stati con noi cento anni, abbiamo fatto sacrifici, ma ne è valsa la pena. Ora il pianeta è salvo!”
Sono davvero incredula, nel futuro arriveranno dei piccoli alieni che ci insegneranno a sconfiggere l’inquinamento… Però non saranno loro a salvare la Terra: lo faremo noi, collaborando e impegnandoci per il nostro pianeta!
Mentre sto pensando, la donna si toglie il velo, così che io possa vedere il volto della stessa donna che mi aveva portato qui attraverso la fontana. I suoi occhi stanno brillando, mi sorride e mi sfiora una mano: improvvisamente sono di nuovo davanti alla fontana del giardino, nel maggio 2020.
Adesso sono passati tre mesi, e io sono chiusa in casa da due per il lockdown… guardo fuori dalla finestra e vedo uno scoiattolo che non pensavo potesse arrivare nel mio giardino in piena città.
I piccoli alieni non sono ancora arrivati, ma ciò che stiamo vivendo comincia a farci capire che dobbiamo avere rispetto per il pianeta e per tutti i suoi abitanti.
[Racconto scritto durante il lockdown]
Lisa / Scuola Secondaria di primo grado Puccini di Firenze