I giovani: sentinelle oggi, protagonisti domani?

di Maria Vittoria Buzzi, 2B

“Credo che la vostra generazione avrà un ruolo fondamentale nella storia del futuro che ci attende, come spesso accade nel trapasso generazionale, voi però non state vivendo questi vostri anni di vita in un momento neutro, siete sentinelle di un tempo che deve accadere ma che voi dovrete costruire”, ecco alcune parole della Ministra per le pari opportunità e la famiglia Elena Bonetti che ha partecipato, insieme al Ministro per le politiche giovanili e per lo sport Vincenzo Spadafora, alla diretta su Youtube, del 26 ottobre 2020, de “I Giovani propongono” , evento voluto per “dare voce e spazio ai giovani studenti e studentesse”, così afferma Marta Nicoletti, giornalista dell’agenzia Dire, presentando il progetto, in cui ragazzi di età differenti propongono alle istituzioni le loro richieste.

L’importanza dei giovani oggi è vitale: sono il futuro, hanno in mano l’oggi per trasformarlo nel domani, tuttavia la generazione odierna sta vivendo un periodo anomalo, dove i contagi del Covid-19 sono in aumento esponenziale. Convivono con la paura di poter nuocere alla propria famiglia e con il timore di non riuscire a superare questo momento buio, ma, nonostante ciò, solo i giovani possiedono le chiavi per il futuro. Come scrive Stefano Cappellini, su La Repubblica, “la scienza non basta”, ormai la popolazione è abituata a convivere con un virus che incute paura poiché pericoloso e sconosciuto, ma, per sopravvivere ad  esso, ci vuole solidarietà, condivisione di idee, di propositi e di responsabilità. Prima di “sopportare” il virus, è necessario rispettare queste poche regole.

Come ha detto la Ministra i ragazzi “ hanno l’intelligenza di intervenire con proposte coraggiose ma, nello stesso tempo, di inserirle in un percorso che è sempre fatto di una relazione collettiva, perché in questo modo le persone sono davvero abilitate a realizzare se stesse, sia con la propria vita, sia con il mondo che le circonda” . Ognuno dei ragazzi, infatti,  si è impegnato individualmente a proporre una legge che va ad influire in modo positivo su tutta la società. Non si sono focalizzati solo su stessi, ma  sono andati a beneficiare tutta la comunità, per progredire civilmente nella parità dei sessi, nell’educazione sociale, nell’educazione sessuale e così via. In questo momento il mondo necessita di persone desiderose di cambiare la società, col solo intento di migliorarla. Non ci devono, quindi, essere più distinzioni, ciò significa costruire  una società, oggi, che abbia il volto dell’umanità che vogliamo vivere in futuro. Già la  Costituzione italiana bandisce le  distinzioni di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Tuttavia queste divisioni continuano a crearsi nel corpo sociale e dovrebbero essere proibite anche dalla scuola, che costituisce per i ragazzi un punto di riferimento,  non solo un luogo di preparazione al dopo, ma già in se stessa il volto del nostro essere cittadini adesso, perché se noi pensiamo la scuola solo come palestra di vita e non come vita, perdiamo un pezzo straordinario che è tutta la capacità che ha la scuola di connettere tutta l’esperienza del già vissuto, l’apprendimento, con l’esperienza di ciò che deve accadere, quindi mette insieme due tempi, nell’oggi quelli che sono i sogni, i desideri e le intuizioni del futuro e tutto ciò che è già stato vissuto.

La scuola insieme alla famiglia, è il luogo principale per la costruzione della persona, perché, anche se risulterà strano, la parola “scuola” è riconducibile al termine latino “schola“, che deriva a sua volta dal greco σχολή e significa “ozio”, “riposo”. Un tempo, infatti, si andava a scuola per risposarsi e per dedicarsi al ragionamento, ma in effetti la scuola  aiuta a sviluppare pensieri, ragionamenti e soluzioni che noi individualmente non avremmo potuto avanzare, perciò essa è fondamentale per la persona che vogliamo diventare, anche perché nasce, naturalmente, un confronto con i propri compagni di classe che costituisce un rapporto sociale essenziale in quanto sin dall’infanzia è presente la necessità di un rapporto con il prossimo.