• Home
  • Blog
  • Articoli
  • Navigare nell’incertezza. Manuale di sopravvivenza per covid-19 e fake news

Navigare nell’incertezza. Manuale di sopravvivenza per covid-19 e fake news

Il 2020 è stato l’anno in cui forse, più di tutti, la cattiva informazione e la diffusione delle fake news hanno causato più danni alla società, rallentando la battaglia contro il covid-19 e instillando nelle persone prima panico, poi eccessiva rilassatezza e poi di nuovo panico, dovuto alle preoccupazioni per il vaccino, a detta di molti, contrariamente a quando dice la scienza, insicuro. Per questo, venerdì 29 gennaio, durante il Festival della Scienza 2021, si è tenuto l’evento “Navigare nell’incertezza – Manuale di sopravvivenza per covid-19 e fake news”, organizzato in collaborazione con R.A.T.I., la Rete di abruzzesi per il talento e l’innovazione.

Relatore dell’incontro è stato Davide Ederle, presidente dell’associazione nazionale dei Biotecnologi italiani: l’intento del suo intervento è stato quello di sfatare tutti i falsi miti legati al coronavirus che sono stati diffusi da marzo e che continuano ancora oggi a circolare, ma anche di fornire gli strumenti adeguati per potersi orientare da soli tra le notizie, anche quando la pandemia sarà finita. Se c’è qualcosa che possiamo trarre come insegnamento dal periodo che stiamo vivendo è, infatti, proprio imparare la lezione: questo sarà possibile se si cercherà, da parte dei giornalisti, di evitare notizie sensazionalistiche e senza fondamenti scientifici e, da parte dei fruitori di notizie, di non condividere sui social informazioni diffuse da personalità non affidabili e anche se affidabili, di verificare sempre l’origine delle fonti.

Ederle ha spiegato che nessuna persona al mondo è esperta al 100% di coronavirus. Infatti, se a inizio 2020 c’erano zero pubblicazioni scientifiche su questo tipo di virus, a oggi sono quasi 200.000, rendendo impensabile la conoscenza di tutte quante. La situazione è resa ancora più complessa dal fatto che molte di queste pubblicazioni sono solo preliminari e non è raro trovare degli studi con errori metodologici dovuti alla fretta di avere quante più informazioni possibili nel più breve tempo. Un altro problema si presenta, poi, quando persone autorevoli e molto stimate nella comunità scientifica, tra cui anche premi Nobel, diffondono proprio loro fake news, che derivando da scienziati o ricercatori importanti, vengono prese per vere.

Davide Ederle ha affrontato il tema delle fake news elencando le domande più ricorrenti negli scorsi mesi, cercando di dare una risposta basata su evidenze scientifiche. Come ha però ribadito lui, in molti casi non è possibile dare una risposta certa, perché nella scienza non ci sono solo sì e no, e quindi da parte di scienziati e divulgatori scientifici c’è bisogno di una tale onestà nel saper dire “non lo so”, al posto di dare risposte che vorremmo sentirci dire, ma che sono invece quanto più lontane dalla realtà.

Rispondendo a domande come “il coronavirus è un’influenza normale?”, “decessi CON o PER coronavirus?”, “dopo essere guariti si sta bene?”, cioè le domande più gettonate nella prima fase della pandemia, e ad affermazioni complottiste come “nel covid c’è l’HIV” o “con il vaccino diventeremo tutti OGM”, Ederle ha fatto una panoramica a 360° della problematica, soffermandosi specialmente sul vaccino. I rischi derivati dall’inoculazione del vaccino sono minimi in confronto ai rischi dovuti al coronavirus, che non finiscono assolutamente con il passare della malattia. Finora l’effetto più grave causato dal vaccino negli Stati Uniti è lo shock anafilattico, avvenuto nello 0,001% dei casi e che non ha portato in nessun caso alla morte. Un altro aspetto da notare è che sui 21 casi di shock anafilattico, 17 vaccinati presentavano allergie, portando quindi il rischio di shock anafilattico in persone non allergiche allo 0,00025%, una percentuale minima.

Ederle ha spiegato a tutti i ragazzi all’ascolto l’importanza dello studio della matematica, che non è una scienza astratta, ma ha avuto e sta avendo un ruolo fondamentale nelle previsioni di contagio. Se ad agosto avessimo ascoltato i matematici che osservando la curva di contagio avevano notato un seppur piccolo aumento dei contagi e della mortalità, si sarebbe potuta, se non evitare, almeno limitare la seconda ondata.

Un’altra branca scientifica fondamentale per la lotta al coronavirus è la biotecnologia. Presente all’incontro è stato, infatti, anche Antonio Del Casale, CEO di Microbion e membro del consiglio direttivo di Biotecnologi Italiani. Del Casale ha spiegato i progressi ottenuti dalla biotecnologia nella messa a punto di sistemi di diagnostica per rilevare la presenza di SARS-Cov-2 sulle superfici e sugli alimenti usando reagenti diversi da quelli utilizzati negli ospedali, quindi senza togliere loro la disponibilità. In particolare, esistono dei surrogati che hanno caratteristiche e proprietà simili al coronavirus, ovviamente senza la carica virale, che possono essere usati per testare questi sistemi di diagnostica in totale sicurezza.

La collaborazione della comunità scientifica, in tutti i suoi settori, è quindi indispensabile per una visione completa della realtà difficile che stiamo affrontando, per poter contrastare il virus in tutte le sue forme e cercare una soluzione effettiva a tutti i gravi problemi che ha causato.

Simone Di Minni