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Musicoterapia, la guarigione fisica (e non solo) attraverso i suoni

La musica non è solo un modo per sentirci più vicini agli altri, condividendo sogni, successi e ambizioni, ma anche per migliorare noi stessi e avere effetti benefici sulla salute

di Gabriele Bocchese

La musica è una delle prime forme d’arte mai scoperte dall’uomo: basti pensare solamente a quanti ritrovamenti, oltre alle pitture rupestri, furono fatti all’interno delle grotte preistoriche di tamburi fatti in pelle di animali e altri rozzi strumenti musicali, quali ossa forate per diventare dei flauti o collane di conchiglie da scuotere.

La musica dunque è stata da sempre una delle espressioni più naturali dell’animo umano, ma recenti studi hanno dimostrato che ha effetti ben più positivi che farci passare il tempo in autobus o in treno, o ascoltarla in sottofondo mentre studiamo. Infatti recenti studi hanno dimostrato che la musica può stimolare e attivare particolari frequenze nel cervello, cosa molto conosciuta soprattutto in Tibet, le cui campane – composte da una lega di 7 metalli diversi quali oro, argento, rame, piombo, ferro e stagno, che corrispondono ai 7 corpi celesti e ai 7 chakra (l’insieme delle energie che compongono il corpo) – sono in grado di ripristinare l’equilibrio psico-fisico del corpo.

Sempre secondo tali studi la musica è in grado di influenzare l’asse ipotalamo-ipofisario, il sistema nervoso e il sistema immunitario, nonché aumenta la produzione di endorfine ovvero gli ormoni del buonumore, i cui effetti quindi sono una riduzione drastica dello stress, ma anche un effetto protettivo del sistema cardiovascolare.

Si è osservato anche che alcune frequenze musicali hanno effetti benefici su pazienti affetti da gravi patologie quali il morbo di Parkinson e la schizofrenia, per non parlare di quanto favorisce l’apprendimento e la comunicazione per le persone affette da autismo e dislessia.

Per ultimo, ma non meno importante, la musica ha effetti benefici anche sulle attività sportive, aumentando le performance e l’esecuzione dei movimenti, ragioni per cui nelle competizioni sportive di livello agonistico ascoltare la musica è considerato come doping in quanto appunto altera (in maniera positiva) le prestazioni sportive dell’atleta in questione.

In conclusione è interessante osservare come la musica non sia solo un modo per sentirci più vicini a qualcun altro, condividendo sogni, successi e ambizioni, ma anche per migliorare noi stessi