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Film. “Bohemian Rhapsody”, la storia di un mito planetario

Prodotto e distribuito da 20th Century Fox Home Entertainment, “Bohemian Rhapsody” è un film biografico del 2018, diretto da Bryan Singer e Dexter Fletcher, sulla vita di Farrokh Bulsara, in arte Freddie Mercury.

La pellicola ripercorre, attraverso una serie di interviste e materiale di repertorio, la carriera del cantante inglese, dei Queen e della loro musica, entrando nella vita di ogni membro della band e raccontando la loro rapida ascesa e gli eventi più significativi del gruppo che ha segnato la storia del rock di tutti i tempi.
Si racconta la storia del successo raggiunto dalla band, dopo aver superato diffidenze e ostacoli. Sin dai primi concerti, Freddie si rivela un genio della musica, capace di tenere sempre alta l’attenzione del pubblico. Il film riproduce il coraggio di Freddie nello sperimentare nuovi tipi di musica che, a quei tempi, si pensava fossero superati o che non potevano avere successo nella società. È il caso della pubblicazione del singolo “Bohemian Rhapsody” che unisce lo stile teatrale dell’opera classica con il rock-pop. Altro argomento trattato è la bisessualità del cantante che lascia la fidanzata per il suo tour in America, organizzando, inoltre, serate estreme a base di droga, alcol e sesso, anche con uomini. La sua omosessualità era scandalosa per quel periodo, al punto che nelle interviste gli si chiedeva solo della sua vita privata e non delle sue pubblicazioni. A causa di questi suoi vizi, Mercury si imbatte in una malattia, allora molto poco conosciuta, l’AIDS che lo condurrà alla morte.

Il suo ultimo concerto è stato a Knebworth, in Africa, nel 1985, al Wembley Stadium, davanti ad un pubblico di centoventimila persone che hanno cantato insieme a lui la famosa canzone “Bohemian Rhapsody” e “We will rock you”, per una raccolta fondi che grazie a lui ha raggiunto il milione di dollari.
L’attore Rami Malek si è preparato benissimo per rivestire i panni del protagonista e ci è riuscito alla grande! È stato premiato come miglior attore protagonista agli Oscar del 2019. Malek è riuscito a sottolineare come Freddie abbia distrutto gli stereotipi del tempo e come è stato rivoluzionario per il semplice fatto di essersi rifiutato di essere segregato o messo ai margini della società. Malek è entrato a fondo nel personaggio di Freddie e ha garantito una perfetta sincronia tra video e audio, in un perfetto effetto playback. Indossa anche baffoni e denti finti, così da avere la bocca allargata, caratteristica che aiutava il cantante a cantare con più tono. Non solo per l’aspetto fisico, ma anche per le sue movenze e il modo di porsi sul palco, si nota come Malek abbia studiato nei minimi dettagli la mimica del frontman.

Il film ha vinto gli Oscar per il miglior montaggio, miglior montaggio sonoro e miglior sonoro, diventando il più premiato nell’edizione 2018. Infatti, per montare i brani, i tecnici del suono hanno utilizzato file audio originali delle registrazioni dei Queen e montato, con grande bravura, anche le scene in cui la band inglese provava le canzoni nello studio di registrazione.  Il lungometraggio ha, inoltre, vinto il Golden Globe come miglior film drammatico e Malek è stato premiato come miglior attore in un film drammatico. È stato anche candidato in Italia ai David di Donatello come miglior film straniero.
Una critica da poter fare è che gli altri componenti della band hanno avuto troppo poco risalto in base alla loro reale importanza e bravura, dando molta attenzione al singolo personaggio e non alle persone con cui egli è diventato un mito.
Il film fa rivivere la passione e i sentimenti di Freddie e degli anni ‘80, suscitando nostalgia negli spettatori più grandi e curiosità nei giovani. Film consigliatissimo, da non perdere, che racconta di un mito planetario e della sua musica che rimarrà eterna.
Marco Barba, II QL