AIDS: una patologia dimenticata

Nel XXI secolo si diffondono nuove malattie e si trascurano quelle vecchie come se non esistessero più. Una di queste, quasi del tutto dimenticate, è l’AIDS che continua ancora oggi ha fare numerose vittime. Secondo una stima del 2019 le vittime contate sono state 690.000.

Ma cos’è l’AIDS? Prima di parlare dell’AIDS bisogna conoscere il virus dell’HIV: l’HIV (Human Immunodeficency Virus, in Italiano Sindrome dell’immunodeficienza umana) è un virus che attacca e indebolisce il sistema immunitario. Chi ne soffre viene definito sieropositivo, ma questo non vuol dire che il soggetto sia malato di AIDS. L’infezione da HIV non può essere curata, ma seguendo determinate terapie si p evitare il manifestarsi dell’AIDS e rafforzare il sistema immunitario. L’AIDS (Acquired immune deficiency sindrome, in italiano Sindrome da immunodeficienza acquisita) è la conseguenza tardiva di un infezione dovuta al virus dell’HIV. Vi sono tre stadi in cui la malattia può presentarsi: incubazione, infezione cutanea, periodo di latenza e infine AIDS. Il terzo stadio, quello più grave, è spesso causa di morte.

Quali sono i sintomi? I sintomi dell’AIDS possono essere: febbre, mal di gola, eruzione cutanea, stanchezza, dolori articolari e muscolari, linfonodi ingrossati, nausea e polmonite (nello stadio più avanzato). Come si può vedere i sintomi sono quelli comuni alla maggior parte delle infezioni, questo fa sì che non si riesca sempre a diagnosticare la malattia ed il ritardo della diagnosi può provocare l’aggravamento dell’infezione. Inoltre nei giovani non si presentano quasi del tutto dei sintomi.

Come si trasmette? La trasmissione della malattia avviene attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti in qualsiasi stadio della malattia. Sangue, escrezioni vaginali, liquido seminale, latte materno; sono questi i maggiori fattori di trasmissione. In precedenza si credeva che il contagio avvenisse anche con la saliva ma è una falsa credenza. La modalità più frequente di trasmissione è il rapporto sessuale non protetto poiché durante l’atto vi è il massimo scambio di fluidi corporei, soprattutto in presenza di circostanze aggravanti come il rapporto anale, malattie veneree, ferite dell’apparato genitale e forme violente di penetrazione. I soggetti più a rischio sono le giovani ragazze perché posseggono un apparato genitale immaturo e quindi sono fisiologicamente più esposte a ferite ed infezioni. Le persone che assumono droghe per iniezione corrono un rischio molto alto di contrarre il virus tramite lo scambio di siringhe e aghi infetti.

Come si può prevenire il contagio? Per evitare il rischio di trasmissione una persona dovrebbe astenersi dal sesso oppure avere rapporti non protetti esclusivamente con partner non infetti o solo rapporti protetti.

In caso si abbia il sospetto di aver contratto il virus, per averne la certezza, bisogna effettuare un test specifico per l’HIV presso una struttura sanitaria attrezzata e il rispetto della privacy è garantito anche per i minorenni. Inoltre accertarsi di essere o non essere sieropositivo è un dovere etico nei confronti delle persone che potrebbero venire contagiate inconsapevolmente.

Una delle vittime dell’AIDS è il celeberrimo Freddie Mercury, frontman dei Queen. Nel 1982 contrasse il virus dell’HIV ma non ci fece molta attenzione. Tenne nascosta la patologia fino al 1989 quando gli fu diagnosticata. A causa di ciò nel 1991 si ritirò dalle scene e si trasferì in Inghilterra per ritirarsi alla vita privata. Il 24 novembre 1991 si spense. Fu contagiato in seguito a rapporti sessuali non protetti.
Questo articolo informativo ha lo scopo di sensibilizzare le persone su un tema sensibile come l’AIDS e di dare voce ha tutti i malati emarginati dalla società.

Valeria Difazio 3A e Josiane Houedouto 4G