L’ “addio ai monti” e l’emigrazione

Alla fine dell’VIII capitolo dei “Promessi Sposi” troviamo l’addio ai monti di Renzo e Lucia, costretti a lasciare il loro paese per sfuggire alle prepotenze di don Rodrigo. Entrambi i fidanzati partono con la speranza di potersi presto rivedere e di sposarsi: Lucia cercherà rifugio in un monastero a Monza, mentre Renzo andrà a Milano.

In questo brano viene descritto soprattutto lo stato d’animo di Lucia che se ne sta seduta sulla barca a piangere, perché si sta allontanando dal suo paese, dove ha trascorso la sua infanzia. Possiamo paragonare l’addio ai monti di Lucia e Renzo all’emigrazione di oggi, solo che lei è stata costretta a lasciare il suo paese, mentre alcuni emigrano volontariamente per migliorare le proprie condizioni di vita.

Lasciare il proprio paese, oggi, come ai tempi di Renzo e Lucia, è sempre doloroso. È brutto, infatti, staccarsi dai propri luoghi, per motivi di lavoro, per motivi di guerra o per altre cause. Molte persone sono costrette a lasciare i propri familiari con la preoccupazione di non riuscire più a ritornare o di non rivederli più, perché scappano dalla guerra. Io non trovo giusto che alcuni politici non accettino di farli entrare, perché questi uomini sono molto tristi non solo perché devono lasciare la loro terra, ma anche hanno paura di non riuscire a sopravvivere e morire in mare.

Qui al Sud c’è molta disoccupazione, non si trova facilmente lavoro e per questo motivo le persone emigrano al Nord Italia, in Europa, in America o in Australia dove sperano di avere più occasioni. Spesso anche qui nel mio paese, Augusta, sento dire di persone che vogliono abbandonare la nostra città, perché sanno che qui non riusciranno a realizzare i lori sogni e vanno all’estero dove hanno più possibilità di fare carriera. Si tratta di una vera e propria fuga di cervelli.

Quando si arriva in un nazione che non si conosce, una persona si sente spaesata, perché si deve abituare a tradizioni e culture differenti e spesso non viene accolta bene.  Dopo un po’ ci adattiamo, anche se non dimentichiamo mai le nostre origini. La nostalgia del nostro paese rimarrà sempre, avremo nostalgia del cibo di casa, delle nostre tradizioni, dei nostri amici e parenti. A volte capita, purtroppo, che quando ritorni la gente che conoscevi da tanto tempo, non è più quella di prima. I tuoi amici e le tue amiche non ci sono più oppure hanno ormai la loro vita e spesso non ti senti più a tuo agio con loro. Così si rimane delusi per non aver ritrovato le cose che avevamo lasciato prima di partire.

Penso che da grande farò anche io questa scelta, mi dispiacerà molto lasciare i miei parenti e i miei amici, però ognuno deve seguire il proprio destino.

Federico Romano 1AE