LA MISOGINIA : DALLA LETTERATURA GRECA AD OGGI

“ Come l’ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell’uomo trova
sempre una donna a cui dare la colpa ” (Mille splendidi Soli , Khaled Hosseini ) .
Per secoli la donna è stata un capro espiatorio per gli uomini e veniva incolpata anche
per cattiverie , ingiustizie o scelte fatte da una figura maschile .
In certi paesi , come l’Afghanistan di Mille Splendidi Soli , questo accade ancora : le
donne sono umiliate ed emarginate dalla società per colpe degli uomini , come la
violenza sessuale .
In questa circostanza è frequente che vengano addirittura accusate di “provocare” gli
uomini nel compiere il gesto di violenza, inducendoli alla tentazione solo attraverso un
vestiario che metta in risalto le forme fisiche anche in maniera trascurabile , con una
parola in più o un atteggiamento di troppo .
In generale ancora oggi , anche in paesi occidentali in cui la donna ha guadagnato una
certa indipendenza economica e sociale ,specialmente nel mondo del lavoro , succede
che gli uomini riescano a sottrarsi alle  accuse in caso di molestia sessuale .
Infatti , attraverso l’abuso di potere ,indirizzano la colpa dei fatti verso la vittima donna ,
che si sente isolata nel suo stesso ambiente lavorativo , in cui è facile che si crei un vero e
proprio fenomeno di odio nei suoi confronti .
La reputazione dell’uomo è intoccabile dal momento che ha una grande influenza su
tutti i dipendenti , mentre quella della donna è subito messa a repentaglio ed è difficile
che qualcuno la prenda veramente sul serio , perché è più conveniente che lei sia il capro
espiatorio .
Ma da cosa dipende questo odio radicato verso la popolazione femminile ?
Per comprendere il presente dobbiamo partire dal passato ed
individuare l’origine della misoginia , che è l’atteggiamento di avversione nei confronti
delle donne da parte degli uomini ma anche da parte di altre donne .
La misoginia caratterizza parecchi miti e opere letterarie greche: per esempio , nel poema
“ le opere e i giorni” Esiodo descrive la donna come il più grande male dell’uomo , perché
per lui è “una parassita” che sperpera i beni ma di cui comunque non può fare a meno
per la sua cura personale e per quella del focolare.
Esiodo non solo individua in tutte le donne la rovina degli uomini affermando che “chi si
affida ad una femmina si affida ai ladri” , ma nel mito di Pandora addirittura affida ad una
donna tutta la responsabilità per le cose brutte del mondo.
Nel mito Pandora è infatti un vero e proprio strumento nelle mani di Zeus che la fa creare
da Efesto per vendetta nei confronti degli uomini per essersi appropriati del fuoco in
modo disonesto.
Nel momento in cui apre il vaso , dono di Zeus che contiene tutti i mali del mondo, e
diffondendoli tra gli uomini, Pandora diventa la colpevole di tutte le cose brutte che
accadono sulla Terra, nonostante non sia lei il male stesso.
Non è l’unica circostanza in cui la donna viene strumentalizzata per esentare la
popolazione maschile da ogni colpa:per esempio nell’Iliade la causa scatenante della
guerra di Troia è sempre associata ad una donna, Elena , moglie di Menelao , che ,
nonostante sia stata rapita da Paride non per sua libera scelta , riceve tutta la
responsabilità del conflitto.
Inoltre nella tragedia di Euripide le parole di Giasone, marito di Medea , delineano in
modo particolare la completa mancanza di considerazione e il forte odio che gli uomini
del tempo avevano per la figura femminile : “bisognerebbe che gli uomini generassero
figli in qualche altro modo e che non esistesse la razza femminile; così per loro non ci
sarebbe più alcun male” (Medea) .
Queste parole riflettono la condizione della donna nell’antica Grecia; essa , specialmente
ad Atene , veniva presa in considerazione solo per la funzione riproduttiva ed era
completamente esclusa dalla vita politica e sociale: il suo mondo iniziava e finiva nella
casa.
Diversa era la situazione a Sparta , in cui le donne venivano educate fuori
casa, frequentavano palestre, circoli, e si dedicavano alla danza e alla cura del corpo e
questo era possibile perché c’era maggiore rispetto per la figura femminile : erano le
donne a generare i guerrieri .
In generale , anche se la condizione della donna era più favorevole in certi posti piuttosto
che in altri , dovunque la misoginia aveva quasi sempre uno scopo funzionale , perché per
gli uomini era conveniente non prendersi le proprie responsabilità colpevolizzando una
categoria debole come quella femminile , di cui nessuno si interessava e che non aveva nessun
impatto nella vita sociale e politica .
Era così nell’antica Grecia , era così nel Medioevo quando venivano mandate al rogo le
presunte streghe , e per certi versi è così ancora oggi , soprattutto nelle società con
un’organizzazione ancora arcaica.
È solo dando voce alle donne che non ce l’hanno e con la promozione della parità di
genere e l’autonomia femminile che potremmo vivere in un mondo senza misoginia , in
cui anzi si apprezzano il valore e le abilità femminili allo stesso modo di quelle maschili .

Giulia Cuozzo III C