Il cammino della Croazia nel mondiale 2018

Quasi 3 anni fa si giocava in Russia la 21ª edizione dei mondiali di calcio maschili, che ha visto trionfare la nazionale francese per la seconda volta nella sua storia. Ma la squadra protagonista di quel mondiale, quella che ha compiuto l’impresa più grande, è stata sicuramente la Croazia, la Croazia di Luka Modrić. La nazionale capitanata dal centrocampista del Real Madrid è infatti riuscita a conquistare la sua prima finale nella storia della competizione, diventando una vera e propria favola che ha fatto innamorare milioni di tifosi croati e di tutto il mondo.
Le qualificazioni
Nel girone delle qualificazioni europee al mondiale giocate tra il 2016 e il 2017 la Croazia parte bene vincendo 4 delle prime 5 partite ma poi, a causa di una brutta striscia di risultati rischia di non superare il girone. Il 7 ottobre 2017 dunque l’allenatore Ante Čačić viene sostituito da Zlatko Dalić, che guiderà la nazionale nella sua ‘quasi’ impresa. Sotto la guida di Dalić la Croazia finisce seconda nel girone e va così a giocarsi lo spareggio con la Grecia che vince per un totale di 4-1 tra andata e ritorno. Tra qualche difficoltà e qualche incidente di percorso dunque la Croazia si qualifica a Russia 2018, ma le aspettative per la nazinale balcanica non sono altissime. Modrić and company però sono una bella squadra: a difendere la porta croata c’è Subašić, portiere del Monaco campione di Francia del 2017; la difesa non è il miglior reparto della squadra balcanica ma si fanno notare comunque i nomi di Vida e Vrsaljko, terzino in forza all’Atletico Madrid; il centrocampo al contrario promette bene: davanti alla difesa giocano il mediano dell’ Inter Marcelo Brozović, che recupera palloni e detta i tempi di gioco, e Ivan Rakitić, centrocampista del Barcellona che non ha bisogno di presentazioni; sulle fasce giocano invece Ivan Perišić e Ante Rebić: il primo quando è in forma, e lo sarà al mondiale, dimostra di essere capace di fare grandi cose, il secondo è giovane e ancora non lo conoscono in molti, ma a Russia 2018 si farà notare dai grandi club; in attacco l’unica punta è Mario Mandžukić, quello che chiamano il guerriero perchè lotta in campo e non molla mai; e infine, tra centrocampo e attacco, dove giocano i veri numeri 10, gioca il capitano della squadra, l’uomo che trascinerà la squadra fino alla finale, l’uomo che sarà premiato come miglior giocatore del torneo e che vincerà il pallone d’oro nello stesso anno, Luka Modrić.
Le fasi a gironi: l’inizio della cavalcata
Il 16 giugno comincia il mondiale della Croazia. La squadra di Modrić fa parte, insieme a Nigeria, Argentina e Islanda, del gruppo D. Il passaggio alle fasi eliminatorie non dovrebbe essere complicato, ma quello che nessuno si aspetta è che la Croazia passa da prima del girone, con 9 punti su 9 disponibili. La partenza, contro la Nigeria, è ottima: la nazionale balcanica da una bella prova di forza vincendo 2-0 contro quella che sarebbe dovuta essere la sua principale contendente, e a mettere la firma sulla vittoria è il capitano dal dischetto che segna il 2-0. È 5 giorni dopo però che si gioca la partita più importante del girone, la partita che cambierà il mondiale della Croazia, la partita contro l’Argentina di Leo Messi. L’Albiceleste arriva da un pareggio contro l’Islanda e deve vincere per non rischiare di compromettere la propria qualificazione o di doversela giocare all’ultima giornata per passare da seconda; davanti a sé però si trova un’immensa Croazia che gioca probabilmente la sua partita migliore: domina per tutti i 90 minuti e vince 3-0. Segnano Rebić, di nuovo Modrić e infine Rakitić. La vittoria è schiacciante e questo non passa inosservato ai milioni di tifosi che cominciano a sognare in grande. Così, con la facile vittoria con l’Islanda dell’ultima partita del girone, la Croazia si qualifica a punteggio pieno, e dunque da prima classificata, agli ottavi di finale di Russia 2018.
Le fasi a eliminazione diretta e la fine di un sogno
I knockout stages cominciano bene per Croazia: la selezione balcanica pesca la Danimarca, seconda classificata del gruppo C, agli ottavi e la Russia ‘padrone di casa’ ai quarti. In entrambe i croati vincono ai rigori; nella prima appaiono più stanchi e meno brillanti, nella seconda meritano di vincere nei 120 minuti ma verso la fine dei tempi supplementari un gol di Mario Fernandes manda le due squadre ai rigori, dove due parate di Subasić e la realizzazione di Ivan Rakitić regalano la semifinale ai croati. Il 10 luglio a San Pietroburgo la Francia batte il Belgio e diventa la prima finalista del torneo. Il giorno dopo a Mosca si gioca invece la seconda semifinale: Inghilterra- Croazia. Modrić e compagni non sono i favoriti ma hanno già dimostrato di poter essere pericolosi nel 3-0 contro l’Argentina. A pochi minuti dal calcio d’inizio arriva l’1-0 inglese ma la Croazia non molla e trova il gol del pareggio al 68’ con Perisić. Da lì al triplice fischio dell’arbitro non segna nessuno, si va dunque ai supplementari. Qui nel secondo tempo supplementare, al 109’, Mario Mandžukić segna probabilmente il gol più pesante della sua carriera; 2 a 1 e game over per l’Inghilterra: la Croazia per la prima volta nella sua storia è in finale dei mondiali.
È un sogno che si avvera per i milioni di tifosi croati e di tutto il mondo che si sono innamorati di
questa squadra, capace di giocare un bel calcio ma anche di saper soffrire e resistere, lottando
sempre fino all’ultimo minuto. Come ogni sogno però anche questo ha una fine, e in questo caso sono i colpi di una Francia troppo forte, troppo più grande che riportano tutti alla realtà, ma una cosa è certa: questa Croazia, questo sogno non saranno in pochi a ricordarlo nel tempo.

Giacomo Gerbino, III I