Coronavirus, in India oltre 400 mila casi in un giorno

 di Beatrice Coltella

I contagi continuano a salire negli ultimi giorni. Questo aumento è dovuto, secondo i ricercatori, a una variante indiana, più contagiosa e rischiosa rispetto a quelle che già circolano in tutto il mondo. Solo poche settimane fa il governo indiano ha allentato le misure restrittive ma, ad oggi, non si è rivelata una scelta del tutto corretta: le riaperture hanno consentito ai cittadini di radunarsi e creare assembramenti che hanno dato un’accelerata ai contagi; gli ospedali sono le strutture più in difficoltà al momento; l’intero sistema sanitario sta collassando a causa della mancanza di letti ospedalieri, personale sanitario e forniture di ossigeno e medicine tardano ad arrivare. Per la prima volta sono stati superati i 400 mila casi in un giorno: si tratta di un record mai registrato prima dall’inizio della pandemia.

Questa situazione, che sta sfuggendo di mano al governo indiano, rischia di avere un enorme impatto in negativo sull’economia globale. Si stima una media di 3000 morti al giorno nel solo territorio asiatico: da Mumbai a Bhopal è stata sospesa la somministrazione delle dosi del vaccino che risulta insufficiente per poter essere utilizzato su tutto il popolo. I paesi di tutto il mondo stanno monitorando attentamente la situazione per poter dare una mano a uno degli Stati più colpiti. Le scene più drammatiche sono documentate direttamente da Nuova Delhi, dove sono state organizzate sepolture di massa e cremazioni improvvisate in città: se in alcune zone del mondo si sta tornando lentamente alla normalità, rimane importante non abbassare la guardia per evitare ulteriori peggioramenti che cambierebbero in modo permanente gli equilibri del globo.