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Nilde Iotti: prima donna a ricoprire la presidenza della Camera dei deputati

Nilde Iotti: prima donna a ricoprire il ruolo della presidenza della Camera dei deputati

Nilde Iotti è stata una figura politica fondamentale nell’Italia del dopoguerra e nella neonata Repubblica. Fu partigiana e comunista e si impegnò attivamente in numerose battaglie etiche e sociali. Tutto ciò senza trascurare la sua vita amorosa: fu infatti legata a Palmiro Togliatti, guida storica del Partito Comunista Italiano.

Rimase orfana del padre nel 1934, proseguì gli studi grazie a borse di studio che le permisero di iscriversi all’Università Cattolica di Milano, dove ebbe tra i suoi professori Amintore Fanfanilaureandosi in lettere nel 1942. il 5 ottobre 1942 venne iscritta al Partito Nazionale Fascista presso la Federazione dei Fasci Femminili di Reggio Emilia. 8 settembre 1943 grazie al suo interesse verso la politica, avvicinandosi al PCI e partecipando alla Resistenza, svolgendo inizialmente la funzione di staffetta porta-ordini, poi aderendo ai Gruppi di difesa della donna, formazione antifascista del PCI, diventandone un personaggio di primo piano. Venne eletta presidente dell’Unione Donne Italiane di Reggio Emilia, nella primavera del 1946 entrò nel consiglio comunale della città di Reggio Emilia come indipendente nelle file del Partito Comunista Italiano. Nel giugno dello stesso anno venne candidata ed eletta membro dell’Assemblea Costituente, nella quale fece parte della Commissione dei 75. Nel 1948 fu rieletta  alla Camera dei deputati, sedette tra i banchi di Montecitorio  fino al 1999 e venne infatti eletta Presidente della Camera dei deputati per tre volte consecutive, ricoprendo così quella carica per 13 anni, dal 1979 al 1992. Nessuno nella storia d’Italia ha ancora raggiunto il suo primato, esercitato coniugando alla guida imparziale della Camera una strenua difesa del parlamentarismo. Negli anni successivi il suo impegno principale risultò essere la riforma delle norme civili, quali l’introduzione col referendum abrogativo del 1974. Nel 1969, primo anno della partecipazione dei parlamentari comunisti al Parlamento europeo, la Iotti fece parte della prima delegazione italiana. In quegli anni si impegnò per riformare l’elezione al parlamento stesso, attraverso la promulgazione della legge sul suffragio europeo diretto. Rimarrà deputata europea fino al 1979. Durante la sua vita ricevette inoltre numerose mansioni di prestigio quali: la presidenza della Commissione bicamerale per le riforme istituzionali costituita il 9 settembre 1992 (dal marzo 1993, subentrando al dimissionario Ciriaco De Mita, sino al 7 aprile 1994); la presidenza della delegazione italiana presso l’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa (1996 – 1999), di cui fu anche vicepresidente nello stesso periodo. Rinunciò a tutti gli incarichi il 18 novembre 1999 a causa di gravi problemi di salute. La Camera dei deputati accolse le sue dimissioni con un lunghissimo applauso; il futuro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,  tornò a ricordare la Iotti nel 2006, nel discorso pronunciato alle Camere durante il giuramento per la Presidenza della Repubblica. 

Nilde lotti è stata una grandissima donna che subì delle  discriminazione sessiste, ultimamente è stata citata da un giornalista di Libero che disse: “Era facile amarla perché era una bella emiliana simpatica e prosperosa come solo sanno essere le donne emiliane. Grande in cucina e grande a letto. Il massimo che in Emilia si chiede a una donna”. In questi termini si è espresso Giorgio Carbone, giornalista di Libero.

Pierfrancesco Montemurro