Educare al rispetto attraverso la memoria

Le testimonianze che educano al rispetto

“Non giudicare, guarda l’anima delle persone”

Le parole e l’esempio della mia bisnonna Maria sopravvissuta ad Auschwitz

Di Martina Liccardo  (4F, corso complementare di giornalismo Liceo Marconi Pesaro)

“Guarda sempre dentro l’anima delle persone”. È questa la frase che la mia bisnonna, Maria, mi ripeteva sempre. Io ero ancora troppo piccola per comprendere il significato reale di quelle parole. Ancora oggi, ricordo la sua dolce voce mentre mi leggeva quell’enorme libro rosa piene di fiabe principesche. Era il suo modo di proteggermi da questo mondo che, più di una volta, le ha mostrato la sua faccia più cattiva. La storia della mia bisnonna ha inizio in Lituania, che al tempo faceva parte dell’Unione Sovietica. Era il 1940 quando la sua città venne invasa dai tedeschi e lei, insieme ai suoi due fratelli, era stata costretta a rifugiarsi nella vicina Polonia. Poi, nel 1944, dopo anni vissuti nell’ombra, lei e i suoi fratelli vennero trovati e deportati ad Auschwitz dove rimasero fino alla liberazione. Cosa sia successo lì dentro, Maria non è mai riuscita a raccontarlo, i ricordi erano ancora troppo dolorosi. Da quell’ ‘’inferno’’, come lo chiamava lei, uscirono solo lei e il fratello maggiore. Il suo caro Andrea non era riuscito a sopravvivere. È proprio così che, in futuro, chiamerà il suo primo e unico figlio che tanto le ricordava quel suo fratellone, così pieno di vita, al quale non mancava mai il sorriso. ‘’Era il sole della famiglia’’, un giovane e innocente ragazzo di vent’anni a cui la vita è stata strappata per la volontà di un singolo uomo. Dopo la liberazione, lei e suo fratello si stabilirono in Polonia, dove rimasero fino alla fine. È proprio lì che si ricostruì la sua vita, conobbe suo marito e costruì quella famiglia che sempre aveva sognato ma che mai avrebbe pensato di riuscire a creare. La mia bisnonna è morta a 87 anni, io di anni ne avevo 7 e il suo più grande insegnamento sono state queste parole: ‘’Prima di giudicare una persona, chiudi gli occhi e ascolta le sue parole, guardala muoversi in quella danza armoniosa, perché è così che l’anima comunica’’.