Scoutismo da nobel

Scoutismo da nobel

Chi l’avrebbe mai detto che tra i candidati al Premio Nobel per la Pace 2021, accanto a Greta Thunberg, nella sua opera di galvanizzazione delle masse per la sempre più urgente questione ambientale, e all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nella sua mirabile e strenua lotta al COVID-19, avrebbero trovato un posto anche l’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (WOSM), insieme all’Associazione Mondiale delle Guide ed Esploratrici (WAGGGS)?

La nomination è stata proposta da Solveig Schytz, parlamentare norvegese del Liberty Party, ma anche ex Capo delle Guide e Scout Norvegesi e attualmente ancora volontaria del Movimento Scout, di cui loda l’assiduo impegno nel “fornire ai giovani gli strumenti di cui hanno bisogno per affrontare le sfide del futuro, costruendo nel contempo una società civile forte” e definendo questo lavoro  “vitale per la pace nel mondo” e degno dunque di quel riconoscimento che premia “il lavoro migliore per la fraternità tra le nazioni, l’abolizione o la riduzione degli eserciti permanenti e per il mantenimento e la promozione di congressi di pace”.

Lo scoutismo fonda le proprie radici su questi valori di uguaglianza e fraternità, sul lavoro di squadra, sul rispetto per il prossimo e la natura, sulla comprensione reciproca, sull’essere “amici di tutti e fratelli di ogni altra guida e scout” -come recita la Promessa pronunciata da ogni membro di questa associazione- e sull’integrazione e cooperazione internazionale, promuovendo una costruzione attiva di un mondo più pacifico e inclusivo anche attraverso l’organizzazione di eventi nazionali, continentali e mondiali, come i World Scout Jamboree, tenuti ogni 4 anni (l’ultimo è stato nel luglio 2019 e ha riunito più di 45000 ragazzi).

La Schytz sostiene la candidatura affermando che “in un momento in cui il nostro mondo è minacciato da così tante sfide internazionali, che siano clima, guerre o pandemie, abbiamo bisogno di un contrappeso all’egoismo e al nazionalismo. Dobbiamo offrire ai giovani la possibilità di riunirsi attorno a una serie di valori comuni e la fede nel servizio, non solo alla propria comunità, ma alla società internazionale”.

“Lascia il mondo un po’ migliore di come lo hai trovato”, insegna Robert Stephenson Smyth Baden Powell, Lord of Gilwell, il fondatore del movimento scout, conosciuto da milioni di ragazzi semplicemente come B.P., in un messaggio di impegno civico e sociale che funge da guida nella vita di ogni scout, ma che dovrebbe essere un faro per l’intera umanità.

 

Elena Guerra