Di recente abbiamo assistito ad una intervista a Fabio Geda , autore di “Nel mare ci sono i coccodrilli“, la vera storia di Enaiatollah Akbari che da bambino migrò da solo verso l’Italia percorrendo sei paesi.

Oggi Enaiatollah ha trent’anni e si è laureato in scienze internazionali dello sviluppo della cooperazione, lavora per l’università di Torino e tra i suoi sogni c’è quello di far parte di Emergency o costruire una ONG nel suo paese.

Il piccolo Enaiatollah quando era in Afghanistan era costantemente nascosto perché i talebani volevano prenderlo come “debito” non pagato da suo padre.

Così un giorno la madre lo porta in un luogo lontano dalla loro città e da lì, tutto solo, inizia il suo viaggio.

Arrivato in Turchia si nasconde per tre giorni in un camion, arriva in Grecia con un gommone di un trafficante, ed è proprio in questo tragitto che un suo amico dal gommone cade in acqua e muore.

A 14 anni arriva a Torino e qui incontra una persona che finalmente lo porta in una struttura sicura.

Enaiatollah dice anche che al giorno d’oggi storie come la sua sono trattate con semplicità e superficialità, in effetti penso che dovremmo prestare davvero più attenzione a queste problematiche così attuali.

Ora Fabio Geda e Enaiatollah sono buoni amici e per entrambi il libro ha rappresentato una svolta nelle loro vite.

 

Mattia Repetto