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I problemi legati all’inquinamento atmosferico ci stanno sfuggendo di mano?

Nel 2013 la piccola Ella-Adoo-Kissi-Debrah è morta all’età di appena 9 anni nella periferia a sud-est di Londra. Le cause del suo decesso non erano state chiarite fino allo scorso dicembre, quando i medici l’hanno attribuita all’inquinamento atmosferico. Si tratterebbe del primo caso accertato di morte causata dallo smog. Il medico legale che si è occupato del caso, Philip Barlow, ha dichiarato che l’inquinamento dell’aria ha contribuito ad aggravare l’asma di cui la giovane vittima soffriva tanto da provocarle un’insufficienza respiratoria. Infatti, è stato ammesso da alcuni esperti che, nel periodo in cui Ella è morta, l’inquinamento nel quartiere in cui viveva aveva raggiunto un livello allarmante, superando i valori massimi previsti dall’Oms.

Da tempo ormai si è consapevoli degli effetti che lo smog ha sul nostro organismo, da tempo si conoscono i rischi che esso comporta e in questi ultimi anni si è discusso lungamente sulla questione. Si è cercato di sensibilizzare l’opinione pubblica in merito a questo problema, di far riflettere sui danni che l’inquinamento può provocare. La vita di questa bambina è stata spezzata sul nascere ed ora sappiamo che abbiamo avuto una parte di colpa in ciò che è avvenuto. La mamma di Ella, Rosamund Kissi-Debrah, che vive nel rimorso di non essere stata in grado di proteggere e tutelare sua figlia, ha chiesto che vengano presi provvedimenti per impedire che l’episodio possa verificarsi nuovamente. Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha riconosciuto il problema e si è, perciò, dichiarato propenso ad intraprendere una politica più green e sostenibile. Pertanto, ha proposto di ampliare la zona a emissioni ultra-basse estendendola a tutto il centro città.

Londra è tristemente nota come una delle città con il maggior livello di inquinamento atmosferico e si erano già verificati episodi molto gravi a causa dello esso. Nel dicembre 1952 la città fu avvolta da una fitta nebbia di smog che fu letale per più di 4000 persone. A seguito di questi eventi furono presi dei provvedimenti e venne emanato il Clean Air Act, uno dei primi provvedimenti riguardanti l’inquinamento presi nel Novecento.

Con lo sviluppo e con il progresso di cui l’uomo è stato protagonista negli ultimi anni, il rischio è quello di giungere ad un punto di non ritorno. Per evitare che ciò avvenga è necessario che sia i singoli individui sia i governi compiano scelte coraggiose oggi per poter garantire un domani. Abbiamo sfruttato e prosciugato le risorse che il nostro mondo ci ha offerto e questa volta a rimetterci è stata una bambina innocente, alla quale è stato impedito di godere della bellezza della vita a causa del nostro egoismo. Non possiamo più permettere che questo avvenga, pertanto dobbiamo agire in fretta e sperare di essere ancora in tempo per cambiare le cose.

Chiara Galgano, 5E