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Putin’s Palace (Дворец для Путина): oltre 110 milioni di visualizzazioni su YouTube

L’investigazione condotta da FBK (Fondazione Anti-corruzione) sul finanziamento e costruzione del palazzo di Vladimir Putin viene pubblicata a gennaio del 2021 sul canale di YouTube del maggiore oppositore politico del presidente: si tratta di Alexei Navalny che in un tempo record ha ottenuto più di 1,2 milioni di iscritti. Nel documentario si può vedere come sul Mar Nero, a Gelendzhik, venga ristrutturato il palazzo di Putin che si estende su una superficie di 17691 e il cui prezzo è di approssimativamente 1,1 miliardi di euro. Perché ristrutturato? Questo progetto fu avviato nel 2006 e in seguito a una catastrofe venne venduto ad un uomo d’affari. Formalmente venduto e formalmente non è di proprietà dell’uomo che si è dichiarato non solo il più ricco della Russia, ma di tutto il mondo: Putin. È la struttura più segreta e sorvegliata del territorio russo che teoricamente non esiste. Una volta entrati lì si può scoprire il grande segreto dello “zar”, tutti gli schemi politici che gli hanno portato ricchezza e un incessante sete di lusso. Questa è un’intera città, o meglio un regno. Ha le proprie recinzioni, un porto, guardie, una chiesa e persino un checkpoint di frontiera. In effetti, è un territorio separato all’interno dello Stato che ha un unico e insostituibile re. Arrivare lì non è affatto semplice, tutto viene sorvegliato persino da FSB (Servizio Federale per la sicurezza della Federazione russa). A migliaia di dipendenti è stato vietato portare qualsiasi apparato tecnologico dotato di fotocamera. Perché nascondersi? La risposta è ovvia: sono soldi ottenuti illegalmente. Uno tra gli imprenditori che ha dato un contributo alla sistemazione del palazzo, infuriato dal lusso della decorazione e dai prezzi folli per i mobili, si è reso disponibile a collaborare con gli oppositori del presidente. L’imprenditore, mantenendo l’anonimato, ha inviato l’intero piano architettonico della struttura, facilitando l’indagine. Così si può analizzare l’organizzazione dell’immenso spazio occupato da: serra, terreno di hockey, pista di ghiaccio, anfiteatro, teatro, piscine, zona termale, parrucchiere, salone di bellezza, casinò, palestra, sala di giochi elettronici, sala di narghilè, casa per il tè, un tunnel che da l’accesso al mare, ma anche un riparo in caso di guerra e tante altre attività. I mobili all’interno del palazzo sono in stile italiano di due marchi: Pozzoli e Citterio Atena. Case di mobili che producono mobili rigorosamente su ordinazione, per cui i clienti rimangono a lungo nella loro memoria. I giornalisti, fingendosi come eventuali compratori, hanno la possibilità di vedere nel loro catalogo i mobili presenti nel palazzo di Putin. Si contano intorno a 47 divani, il prezzo di ognuno potrebbe permettere a un cittadino medio russo di acquistare un appartamento. Il dettaglio che colpisce maggiormente è l’aquila reale posta sopra le porte all’ingresso; quest’aquila si può vedere all’Ermitage e in una scena dell’assalto al Palazzo d’Inverno del film di Sergej Ėjzenštejn. Già questo ci dice tanto sulla personalità del presidente. Tuttavia questa investigazione non è sufficiente ai cittadini per diminuire la loro ammirazione verso il presidente:  il 77% degli spettatori non ha cambiato la sua opinione su di lui. Dall’altra parte Putin dichiara l’indagine una pura invenzione, un semplice montaggio.

DOMNITA ANASTASIA TURA 5E