I Maneskin vincono Sanremo

Si sa ormai che Sanremo riesce sempre, in qualche modo, a fare notizia. Se l’anno scorso il dissing tra Morgan e Bugo è stato per settimane un trend sui social, quest’anno è toccato ai Maneskin, che a seguito della loro vittoria al festival sono stati travolti dagli insulti dei puristi del rock e da chi li accusava di plagio.

Riguardo a quest’ultimo punto, già dalle prime serate di Sanremo l’inedito dei Maneskin “Zitti e buoni” è stato più volte accusato di aver plagiato una canzone degli Anthony Laszlo intitolata “F.D.T” (Fuori di testa). Le accuse vertevano soprattutto intorno all’espressione chiave della canzone dei Maneskin, “siamo fuori di testa”, che riprendeva quasi letteralmente quella degli Anthony Laszlo, “vado fuori di testa”. Un’altra motivazione riguardava il giro armonico delle due canzoni, in cui venivano ripresi gli stessi accordi ma girati in modo differente. Qualsiasi accusa è stata però smontata dalla perizia redatta dalla stessa Sony in cui veniva evidenziato come le somiglianze tra le due canzoni fossero insufficienti per poter parlare di plagio.

Riguardo alla prima questione, invece, la vittoria dei Maneskin ha generato una vera e propria rappresaglia da parte dei cosiddetti “puristi del rock”. I media hanno celebrato la band romana come l’unica che è stata in grado di portare il rock a Sanremo e farlo vincere. E in un’epoca di musica totalmente computerizzata, di trap e di auto-tune una vittoria del genere ha giustamente stupito tutti. A rigor di logica, era prevedibile che la shitstorm sarebbe provenuta proprio da quel mondo di trapper e di producer ultratecnologici, e invece coloro che più hanno insultato i Maneskin sono stati proprio gli amanti del rock, quelli che pretendono di sapere quale sia la vera essenza di questo genere e che allo stesso tempo si lamentano se questo non è più in vetta alle classifiche. Secondo loro i Maneskin non possono essere definiti rock, perché sarebbe un insulto al genere, nonostante questi abbiano tutti i requisiti fondamentali per essere reputati tali: hanno una formazione rock (voce, chitarra, basso, batteria), sonorità tipiche del rock (distorte, caratterizzate da riff di chitarra aggressivi) e un’attitudine indubbiamente ribelle e rock.

Dal mio punto di vista, ho apprezzato moltissimo la canzone dei Maneskin e le loro performance durante tutto il festival, considerando anche la loro giovanissima età e la responsabilità di suonare in un palco così importante come quello di Sanremo. E tralasciando la polemica riguardo a se siano o no rock, che ritengo inutile e controproducente, ammiro la grandissima e durissima impresa che sono riusciti a portare a termine: quella di ridare visibilità e dignità alla musica suonata in un panorama musicale sempre più distante da questo tipo di sonorità. Quindi bisogna dirlo: Viva i Maneskin e Viva il Rock!

Niccolo’ Amodeo 4C cl