Cosa si nasconde al Nord?

Cosa si nasconde al Nord? I Paesi nordici, ovvero la Danimarca, la Svezia, la Finlandia, la Norvegia e l’Islanda sono famosi in tutto il mondo per l’altissimo Pil Pro Capite, per l’eco-sostenibilità, per il welfare state, per la parità sociale e per la felicità che provano i loro cittadini, primi al mondo in questa “particolare” classifica. Visti come il futuro dell’Europa, ormai sono dei modelli invidiati da tutto il mondo, Stati dove ogni cosa sembra essere positiva… ma è davvero così? Esistono degli aspetti terrificanti nascosti sotto il tappeto? Come hanno fatto, da paesi estremamente sottosviluppati, a diventare il fiore all’occhiello dell’economia mondiale nell’arco di soli settant’anni?
1969, Norvegia: La popolazione è stanca della situazione stagnante in cui è ricolmo il paese, è pessimista a causa della situazione economia e decide di emigrare nel continente americano alla ricerca di una vita migliore. Ma ad un certo punto viene scoperto un qualcosa di strano, un grandissimo giacimento di petrolio nel Mare del Nord, vero e proprio punto di svolta per il paese. Attualmente la Norvegia produce 3 milioni di barili di petrolio al giorno e questo settore equivale al 52% delle esportazioni nazionali, non di certo un dato di cui andare fieri, che rappresenta la massima contraddizione di questo Stato che si professa come massimo esponente dell’innovazione e del rispetto per l’ambiente ma che allo stesso tempo abbandonerà le estrazioni dell’oro nero solo nel 2070.
Comunque per gli altri Paesi la situazione non è particolarmente migliore, seppure affrontino problemi diversi.
La Svezia sta vivendo un periodo di profonda crisi dove gli immigrati musulmani sono lasciati allo sbaraglio e allontanati dalla società. In grandi città come Malmo e Stoccolma moltissimi abitanti islamici sono relegati in quartieri come Rinkeby dove anche i poliziotti hanno paura ad entrare. Il basso tenore di vita porta gli immigrati a commettere reati e ad organizzare delle associazioni mafiose talmente allargate da essere in grado di gestire una grande fetta dello spaccio della Scandinavia e del contrabbando mondiale di merce falsa.
Il paradiso chiamato da molti Finlandia è uno degli Stati del primo mondo con il più alto tasso di omicidi, ovvero 1,6 per 100.000 persone; questo dato è causato dall’elevato possesso di armi e dal vertiginoso aumento dello sviluppo di disagi psicologici (sintomo di una società afflitta da numerose pecche che vanno dalla standardizzazione delle persone, sviluppata dal sistema scolastico, all’isolamento geografico che rende complicato il contatto umano).
Per concludere, la Danimarca è seconda al mondo per l’uso di antidepressivi e terza nella classifica dei Paesi più felici del mondo mentre l’Islanda ha un grave problema di alcolismo, di tossicodipendenza e di inflazione (salita al 2,84% durante lo scorso anno).

Valerio Maximo Pietropaoli IIIBX