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Covid e calcio: intervista a un giocatore della primavera Juve

Covid e calcio: intervista a un giocatore della primavera Juve

Oggi siamo qui con un giocatore di calcio della primavera della Juventus che ci racconterà come, dal punto di vista sia personale e soprattutto sportivo, questa pandemia mondiale ha cambiato le abitudini di migliaia di sportivi al livello agonistico.

SOPHIA: “Ciao Leonardo, la prima domanda che voglio porti può sembrare abbastanza scontata ma nasconde comunque molte sfumature diverse da persona a persona. Quali sono state le maggiori influenze maggiori che il Covid ha avuto nella tua vita?

LEONARDO: “Beh diciamo che nella vita avendo sia l’impegno della scuola che quello del calcio ne ho risentito molto. Con la scuola, come appunto tutta italia sono in didattica a distanza e questa cosa sicuramente ha influenzato molto sul mio rendimento scolastico. Giá prima era comunque difficile conciliare gli allenamenti e le partite con lo studio , ma fortunatamente in classe riuscivo a seguire bene e quindi il lavoro da fare poi a casa mi rimaneva più semplice. Con la DAD faccio più fatica a seguire le lezioni e ovviamente non ci sta nemmeno quella voglia di andare a scuola per divertirti e scherzare con i tuoi amici, che ti faceva spezzare un po’ la monotonia della giornata. Sempre riguardante questo c’è anche da dire che, essendo io una persona molto impegnata con il calcio e gli allenamenti , non poter più magari anche solo semplicemente uscire il venerdi sera con i miei amici (che è l’unico momento della settimana che ho libero) è una vera tortura. Mi faceva comunque distrarre e staccare un po’ da tutti quelli che sono i miei impegni al livello lavorativo. “

SOPHIA: “ Per quanto riguarda la tua società calcistica , come ha affrontato questo ostacolo del COVID?”

LEONARDO. “Allora diciamo che da questo punto di vista mi ritengo molto fortunato, come sai io vivo dal lunedi al venerdi in un convitto dove ci alleniamo tutti i giorni e (prima della DAD) andavamo anche a scuola. La mia società fortunatamente si può permettere di prendere le giuste misure di sicurezza per evitare la diffusione di contagio tra i giocatori , infatti ad esempio ogni settimana siamo tutti sottoposti a temponi molecolari e ad una serie di visite mediche che appunto affermano che il ragazzo può continuare a giocare in sicurezza nella squadra. Il tampone è anche obbligatorio per le partite amichevoli, che ancora giochiamo perchè un calciatore deve avere un tampone negativo risalente a massimo 72 ore prima della partita ,per poter giocare in campo.”

SOPHIA:” E se dovesse presentarsi la positività di un giocatore cosa succede?”

LEONARDO: “ Allora, questa cosa purtroppo è già successa e infatti io stesso ho preso il virus e sono stato per 45 giorni positivo chiuso nella mia camera del convitto senza poter tornare a casa. Solitamente se un calciatore dovesse avere qualche sintomo COVID, o aver avuto stretti contatti con un positivo, ha l’obbligo di restare chiuso per i soliti 10 giorni all’interno della sua camera in convitto e ripetere ogni 5 giorni un tampone molecolare , ovviamente sempre fornito dalla società, per monitorare l’andamento del virus.”

SOPHIA: “ Hai detto che anche tu hai avuto il covid all’interno della società, raccontaci un po’ questa esperienza”

LEONARDO: Si, Allora , in squadra mia eravamo praticamente tutti positivi e appena arrivato l’esisto di positività del tampone ci siamo messi in quarantena nelle nostre camere ovviamente in isolamento. Sono stato chiuso da solo nella mia camera per appunto 45 giorni , perché sono stato positivo per un mese e mezzo, senza poter vedere la mia famiglia, senza potermi allenare e senza poter sentire tanto i miei amici perché bisogna comunque stare alle regole del convitto. È stato un periodo veramente brutto e un esperienza terribile proprio perché sono passato dall’allenarmi tutti i giorni a stare rinchiuso in una cameretta di 20 metri quadrati da solo senza poter fare niente. Inoltre il virus mi ha preso in forma abbastanza pesante infatti la prima settimana sono stato tutti i giorni al letto con dolori muscolari , febbre alta e tanta tosse…Insomma un esperienza che non auguro a nessuno!”

SOPHIA: “Perfetto Leo, grazie mille della tua disponibilità, ti auguriamo una buona fortuna con il calcio, sperando che questa pandemia finisca presto e possiate ricominciare la vostra routine”

LEONARDO: “ È stato un piacere e grazie!”

-Sophia De Rosa