Una visita a San Carlino alle Quattro Fontane

La chiesa si trova a via del Quirinale e viene detta delle Quattro Fontane perché è situata all’incrocio con la via omonima e contiene al suo angolo una delle fontane.

Sono entrata perché la strada è lunga e stretta e mentre camminavo sul marciapiede ad un certo punto ho incontrato la scalinata che occupava il passaggio. Alzando lo sguardo, ho visto un’onda di pietra che era il cornicione della chiesa: tutta la facciata è ondulata ed è ricca di curve concave e convesse dentro le quali sono inserite colonne, nicchie e fregi che è come se uscissero dalla pietra con un forte movimento proprio.

È stata costruita tra il 1634 e il 1644 per i Padri Trinitari Spagnoli da Francesco Borromini, uno dei maestri dell’architettura barocca. È dedicata a San Carlo Borromeo, uno dei protagonisti della Controriforma, ma dai romani è soprannominata affettuosamente San Carlino, per le sue piccole dimensioni: la sua superficie è pari a quella di uno dei quattro pilastri della cupola della basilica di San Pietro in Vaticano.

In effetti entrando ci si trova in un ambiente relativamente piccolo appena allungato e che ti avvolge perché anche all’interno la forma dello spazio a linee ondulate riprende quella della facciata e ti spinge verso il centro della chiesa.

Tutto l’insieme è caratterizzato dal colore bianco che si differenzia nelle sue composite variazioni a seconda degli elementi architettonici e decorativi. Questi sono tutti molto voluminosi e invadono lo spazio concentrato del primo livello articolandosi in ritmi sovrapposti e molto movimentati. Le colonne sono lisce e libere e sorreggono una trabeazione continua che incornicia i vari spazi della parte bassa: guardando verso l’alto le partiture architettoniche si semplificano e definiscono geometricamente le varie parti della chiesa.

Le cornici salendo di livello arrivano a definire l’ultimo spazio della chiesa che è una incredibile cupola ovale a cassettoni di forme diverse coordinate fra loro ognuna delle quali rappresenta un simbolo sacro: l’ottagono, il simbolo della Madonna, la croce di Cristo, l’esagono simbolo della milizia divina. Nell’apice della cupola, al centro di tutta la composizione si vede il cerchio e all’interno il triangolo della Trinità con al centro la Colomba sacra.

È incredibile pensare a come Borromini sia riuscito in uno spazio così piccolo a tradurre in architettura il racconto complesso del mondo religioso: si passa dalla confusione della parte terrena alla sintesi della chiarezza salendo verso l’alto.

Immagino che effetto dovesse fare ai fedeli del ‘600 dato che anche oggi l’esperienza di questa architettura è eccezionale.

Elettra Pera Fassio 4Dcl