La corsa all’oro degli E-Sports

Dati e numeri di un settore sempre più in crescita.

E-sport. Parola sempre più nominata nei giornali e nelle televisioni, vista da una buona parte della popolazione come una diavoleria non paragonabile agli sport “fisici”, dall’altra come il futuro sempre più vicino dell’intrattenimento sportivo. Infatti, i dati parlano chiaro. Ogni giorno un numero sempre più alto di cittadini, soprattutto tra i giovani, utilizza piattaforme come YouTube o Twitch, per seguire le proprie competizioni preferite.
Dai dati Oies del 2021 risulta che 6 milioni di italiani siano interessati agli e-sports, di cui un milione li metterebbe tra i principali interessi. Sempre lo stesso studio porta un altro dato molto importante, cioè la percentuale di videogiocatori nella popolazione, pari al 62%, la quarta in Europa, la diciassettesima nel mondo. Questo dimostra che gli e-sports sono un settore che potrebbe diventare molto redditizio in futuro, ma su cui ancora pochi scelgono di puntare. Giulio di Feo, giornalista per gli e-sports della Gazzetta dello Sport, intervistato da Dire Giovani nell’ambito della summer school 2021, l’ha riassunto così: “Per il mondo E-sports nel 2021 è previsto un fatturato di un miliardo di dollari, crescendo del 18-20%. Siamo in piena corsa all’oro. C’è richiesta per tantissimi diversi lavori, dal giocatore al responsabile dei social media. E questo è un ambito che conoscono bene in pochi. Se sono un azienda e devo trovare un ingegnere gestionale avrò moltissime candidature, mentre se cerco un manager per l’organizzazione di eventi e-sports, avrò pochissima scelta, quindi chi investirà adesso troverà più facilmente il lavoro che più preferisce.”
Ma invece, rispetto alla differenza di genere? Anche lì l’Italia sembrerebbe star crescendo, con un 37%di donne e il rimanente 63% di uomini. Sicuramente c’è un margine di miglioramento, ma almeno sfata il mito dei videogiochi solo per maschi.
I più giocati sono FIFA, nettamente primo, poi Call of Duty e Formula 1 a pari merito. Invece i tornei più seguiti sono la serie A eSportiva e la eWorld cup FIFA.
Ma come ogni attrazione con un grande pubblico, il mondo dei videogiochi è spesso oggetto di critiche, soprattutto per il suo essere considerato diseducativo, grazie a diversi servizi di programmi come “le Iene” e “Report”, che martellano sulla violenza di alcuni videogiochi, e su casi isolati di bullismo e dipendenza dai videogiochi. L’OMS, infatti, ha sì riconosciuto il gaming disorder tra le malattie, ma ha anche appoggiato l’iniziativa #playaparttogether, nata durante il covid per spingere le persone a rimanere a casa per prevenire il contagio, riconoscendo il potere terapeutico dei videogiochi (fonte Corriere della Sera).

Giulio Martorano