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La tutela del diritto alla salute del cittadino straniero: Stato e Associazioni collaborano.

di Ginevra Venturi, 1D

 

L‘art. 118 comma 4 della Costituzione permette agli Enti territoriali (Comune, Provincia ecc…) di favorire l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli o associati, per lo svolgimento di attivita’ di interesse generale. Queste comprendono forme di auto-organizzazione come, ad esempio, il volontariato per la tutela di beni comuni o per sostenere soggetti in condizioni di debolezza. Tale dovere appartiene, in primis, allo Stato (o Enti territoriali) che possono avvalersi della collaborazione di liberi cittadini, siano essi giovani studenti e non,  singolarmente o uniti tra loro in Associazioni. Per fare un esempio possiamo citare le ONLUS o la CARITAS, che si occupano di tutela dei diritti dei cittadini in vari ambiti: scuola, salute, giustizia, cittadinanza ecc… Per quanto riguarda le strutture pubbliche che svolgono anche funzione sociale troviamo le ASL (per la Regione Liguria – Azienda Sanitaria Locale) che, ad esempio negli ultimi anni con l’aumento dell’immigrazione, ha messo a disposizione per i cittadini stranieri centri di ascolto ed assistenza in collaborazione, con Associazioni di vario tipo, al fine di supportarli, soprattutto dal punto di vista dell’accoglienza e sanitario. A tal proposito giova citare l’articolo 32 della Costituzione

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettivita’, e garantisce cure gratuite agli indigenti…”

 

Migranti arrivati al porto di Augusta
– Foto Agenzia Lapresse –

Per capire un po’ piu’ a fondo in quale modo il nostro paese assista degnamente gli stranieri, bisognosi di ogni genere di cure, e come si prenda cura di loro, ho posto alcune domande ad un dipendente ASL ligure che ogni giorno si occupa di queste problematiche.

Puo’ riferirmi di cosa si occupa esattamente?

”Lavoro nell’ambito dell’assistenza sanitaria agli stranieri con patologie o donne gravide o bambini molto piccoli che arrivano in Italia e non hanno nulla, collaborando spesso con l’Associazione CARITAS, al fine di garantire loro continuita’ di cure o assistenza. Premetto che lo Stato italiano prevede l’assistenza sanitaria gratuita a tutti coloro che entrano nel paese ed hanno permesso di soggiorno valido ma anche a chi non lo possiede ed ha bisogno di cure per patologie pregresse o gravi, ovvero necessita di cure immediate”.  

In cosa consiste la collaborazione con CARITAS?

”E’ proprio CARITAS o associazioni analoghe che si occupano di vigilare ed assistere i centri di accoglienza e segnalare al Sistema Sanitario Nazionale i casi particolarmente bisognosi e gravi al fine di poter risolvere problematiche sanitarie o contribuire alle cure”.

In che modo collaborate?

”Dopo aver ricevuto segnalazione dei casi, si mette in moto la macchina burocratica degli aiuti, in cui volontari ed associazioni in genere accompagnano il paziente nella compilazione delle richieste assistenziali, Successivamente si organizzano incontri con volontari, quasi sempre giovani studenti o tirocinanti che volontariamente accompagnano e supportano in tutto il percorso specialmente le donne e i bambini in difficolta’ all’interno dei Centri di Accoglienza. I volontari sono molto sensibili alle problematiche sociali e si danno molto da fare accompagnando, per tutto il percorso soprattutto morale e di vicinanza, i ”pazienti” presso le ASL o le strutture ospedaliere per le cure o le informazioni di cui necessitano. Sono giovani che hanno scelto il sociale spesso come percorso di vita”.

Giovane volontario che aiuta cittadini stranieri.

Si e’ mai domandata o ha mai domandato ad uno di questi   giovani che cosa si potrebbe migliorare per rendere ancora piu’   efficaci e veloci gli aiuti?

”Servirebbe meno burocrazia e un modo efficace di coinvolgere   ancora di piu’ i giovani nel sociale in generale, sensibilizzandoli   maggiormente a mettersi al servizio di tutto cio’ che e’ patrimonio     comune. Parlare di sociale non fa mai male, continuare a parlarne   per incentivare i giovani e’ un obbligo civile; non bisogna mai smettere di farlo”.

Il problema dell’accoglienza e della tutela dei diritti degli immigrati e’ un argomento molto attuale, se ne parla ovunque, sui TG, Media, social, proprio per sensibilizzare e contribuire a trovare nuove soluzioni umanitarie e civili per aiutare gli stranieri ad integrarsi nei paesi che li ospitano. Purtroppo, la maggior parte di essi proviene da situazioni sociali di degrado dovute a guerre o poverta’, ed uno Stato civile ha l’obbligo ed il dovere di tutelarli, accoglierli e curarli e sarebbe un grande traguardo se ognuno di noi contribuisse a farlo.