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25 NOVEMBRE GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE

 

La giornata del 25 di novembre è stata scelta per commemorare un evento che ha visto coinvolte tre sorelle coraggiose, le sorelle Mirabal dette anche “Las Mariposas” (le farfalle) catturate, torturate, uccise a Santo Domingo dal dittatore Rafael Trujillo il 25 novembre 1960.

In loro onore nel 1981 si tenne il primo incontro internazionale femminista delle donne Latinoamericane e Caraibiche, ed è da allora che il 25 di novembre è stato riconosciuto come data simbolo.

In Italia il simbolo della lotta contro la violenza sulle donne sono le scarpe rosse, ideate dall’artista Messicana Elina Chauvet, ed è così diventato uno dei modi più popolari per denunciare i femminicidi.

La violenza contro le donne è un problema atavico che deriva da un modello culturale che afferma la supremazia dell’uomo sulla donna.  Tale violenza che fonda le sue radici dentro una subcultura della discriminazione di genere ha effetti devastanti sulla donna che la subisce e sui bambini che assistono. Infatti si può osservare che la maggior parte delle violenze avvengono dentro le mura domestiche; il posto che per un bambino dovrebbe essere sinonimo di protezione, diventa un luogo di sofferenza.  Spesso si devono fare i conti con forme diverse di violenze, alcune visibili e altre invisibili. Inoltre la violenza psicologica ed economica sono difficili da riconoscere, non lasciano tracce nel corpo, ma segnano in maniera indelebile la vita delle donne e dei loro figli (vittime di violenza assistita).

                   

I numeri parlano chiaro, in Italia dall’inizio del 2021 i femminicidi sono aumentati dell’8 %, a oggi sono 109 , di cui 63 morte per mano del partner o ex partner. Questo fenomeno è, inoltre considerato anche un problema sanitario a livello globale, come sottolinea l’ultimo rapporto dell’OMS, secondo cui più del 35% delle donne nel mondo è vittima di abusi fisici, psicologici o sessuali.

Attualmente si cercano nuove strategie per combattere tale piaga sociale, partendo proprio  dall’educazione dei  bambini nelle scuole, con l’obiettivo di arrivare alla fine di questa “guerra”.

Sofia Sollazzo 5Csp Liceo A.Volta RC