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“They both die at the end”, il titolo che spoilera il finale

“L’ultima notte della nostra vita” o, in inglese, “They both die at the end”, è un libro scritto da Adam  Silvera nel 2017, che poi fu tradotto in italiano da Chiara Reali e pubblicato dalla casa editrice  Il castoro nel 2019. È classificato come romanzo per adolescenti, così come tutti gli altri  romanzi di Silvera. Ma chi è lui e qual è la sua storia? Ecco una piccola introduzione. 

L!autore. 

Adam Silvera nasce il 7 giugno del 1990 a New York. Intorno ai 10 anni iniziò a scrivere  fanfiction per poi continuare la sua carriera nell!ambito della letteratura: inizialmente lavorò come venditore di libri, poi iniziò a recensire libri fino ad arrivare a diventare uno scrittore.  Iniziò la sua carriera pubblicando “More happy than not”, ma divenne famoso grazie a “Lultima notte della nostra vita”, primo di una serie, Infinity Son. Tutti i suoi libri sono romanzi per adolescenti e trattano di tematiche queer, passando dalla scoperta della propria  sessualità a storie d!amore queer. Entrando nella sua vita più personale, Silvera è apertamente gay e ha dichiarato di aver sofferto di depressione e ne parla apertamente. Ma ora, approfondiamo “L’ultima notte della nostra vita”, uno dei suoi libri più amati dagli  adolescenti. 

La trama. 

Il romanzo è ambientato in un mondo dove esiste Death-Cast, un’azienda che telefona ai loro clienti” per comunicare loro che nelle prossime ventiquattro ore moriranno. Non si sa da dove arrivino queste informazioni, ma non sono mai state sbagliate fino ad ora. E nella notte  del 5 settembre, Death-Cast contatta i due giovani protagonisti di questa storia: Mateo Torrez  e Rufus Emeterio. Mateo e Rufus sono due ragazzi con due vite completamente differenti, che  si sono ritrovati nella stessa situazione, vivere la loro vita in meno di ventiquattro ore. I due  giovani si sono incontrati grazie a un’app che permette proprio di cercare qualcuno con cui vivere il loro ultimo giorno, Last-Friend. Così inizia la vita di Mateo e Rufus, che rafforzano  sempre di più il loro rapporto e magari riescono a raggiungere i loro obiettivi, tutto in meno di  ventiquattro ore. 

Commento. 

Una storia romantica e dolce, un finale doloroso e amaro, personaggi ben caratterizzati e  considerazioni sull’importanza della vita stessa: questo libro ha l’essenziale per far appassionare un adolescente come me a cui piace fantasticare su dolci storie d’amore con un finale tragico. Adam Silvera ha centrato in pieno con questo libro, raccontandoci di un legame tanto forte quanto improvviso, sviluppatosi in quelle poche ore che i protagonisti si sono  ritrovati a vivere. Le vicende non sono per nulla affrettate o campate in aria, nonostante il poco tempo in cui sono avvenute. Ogni momento ha il suo perché e i due ragazzi sanno bene costa stanno facendo: cercare di vivere ogni singolo istante di quello che resta, lasciando indietro gli amici, i parenti e le questioni in sospeso. Non potevano permetterselo, né potevano  rubare altro tempo all’altro. Ma il pensiero di tutte quelle cose che non vivranno mai è sempre dietro l’angolo, con una punta di amaro accompagnata da una cucchiaiata di rassegnazione. Mi sbaglierei se dicessi che in questo libro non ci sono colpi di scena, anzi. Il linguaggio  semplice e alla portata di tutti potrebbe ingannare: vieni trasportato nelle vite di Mateo e  Rufus e nella loro avventura alla scoperta di loro stessi, tanto da far dimenticare la loro  imminente morte che, imprevedibile, può colpire quando meno te lo aspetti. E sì, anche se il  titolo già te lo aveva spoilerato, non potrai crederci nemmeno tu che quella era davvero  l’ultima notte della loro vita. 

Considerazioni personali. 

L’esperienza vissuta con “Lultima notte della nostra vita” mi ha lasciato con l’amaro in bocca. Quando iniziavo a leggere non riuscivo a fermarmi e l’ultima cosa che volevo era finirlo, evento che cercavo sempre di procrastinare. E, infatti, quando sono arrivata  all’ultima pagina ero convinta che dopo ci fosse un altro capitolo, fin quando non ho letto l’ultima frase e ho capito ciò che stava succedendo. Questo libro non ha solo una gran capacità di farti affezionare ai personaggi, ma riesce anche a  farti immedesimare in loro e sperare fino all’ultimo in un bel lieto fine. Si è parlato anche dell’idea di fare una serie sull’opera di Silvera, se dovesse venire realizzata, spero che riesca ad emozionare tanto quanto ha fatto il libro. 

In conclusione, questo romanzo mi ha fatto provare gioia, dolore, speranza; è stato un  continuo riflettere, sull’amore e sul senso della vita. Mi sono innamorata sempre di più del legame tra i due protagonisti e dei personaggi secondari, anche di quelli più insignificanti.  Se c’è un libro che farei leggere a tutti è proprio “Lultima volta della nostra vita”, con l’augurio che faccia emozionare tanto quanto ha fatto con me. 

Myriam Maiolini, II Q