• Home
  • Blog
  • Articoli
  • KILLING STALKING: un manwha dalle mille sfaccettature. Parte 2

KILLING STALKING: un manwha dalle mille sfaccettature. Parte 2

Come già detto nell’articolo precedente: https://lascuolafanotizia.it/2022/04/26/killing-stalking-un-manwha-dalle-mille-sfaccettature/ , in Killing Stalking i protagonisti sono due: Sangwoo Oh e Yoon Bum. Abbiamo già parlato in modo approfondito del  personaggio di Sangwoo Oh. Adesso analizzeremo, più nel dettaglio, la non meno figura complessa di Yoon Bum. 

Egli, da molte persone, viene indicato come il vero e proprio protagonista della storia, anche se ciò  non è propriamente corretto in quanto l’autrice ripete spesso come entrambi i personaggi abbiano un  ruolo fondamentale nella storia. 

Yoon Bum è un ragazzo tra i 28 e i 29 anni, nato il 2 dicembre; i  suoi capelli sono neri, corti e lisci, e quella che una volta era  una frangia gli ricade sulla fronte in due corte ciocche ad  incorniciargli il viso. Quest’ultimo è giovane e fanciullesco,  estremamente femminile, anche se su di esso è sempre dipinta  un espressione cupa e preoccupata, quasi sempre priva di sorriso. Nelle scene che precedono l’incontro con Sangwoo Oh, Yoon Bum è stato raffigurato nella maggior  parte delle volte con un cappotto invernale verde scuro, sotto al  quale indossa una maglia a righe bianca e nera.  In seguito, verrà raffigurato con una maglia oversize e una gonna nera, con  delle fasciature tutt’intorno alle sue gambe, alcune volte,  anche intorno al collo e alla mascella. Il motivo di questo  abbigliamento tipicamente femminile è dovuto alla sua  corporatura gracile, essendo Yoon Bum sottopeso a causa della  malnutrizione da parte di suo zio quando era piccolo, tanto che il ragazzo non è cresciuto abbastanza, essendo sotto 1.60 cm. di altezza.   

Tuttavia, quello della malnutrizione non è l’unico evento  della sua infanzia che ha avuto importanti conseguenze nella  sua vita: uno degli scopi principali delle opere della Koogi,  infatti, è quello di far capire come l’infanzia sia parte  fondamentale dello sviluppo di una persona e come i suoi  effetti possano avere grandi conseguenze. Yoon Bum, avendo perso entrambi i suoi genitori ed essendo stato abusato, bullizzato e trascurato da tutti nell’arco della sua  giovinezza, è timido, appartato, schivo e sensibile fin da giovane, soffre anche di diversi disturbi psicologici come il  BDP – disturbo borderline della personalità, nonché uno dei  disturbi psichiatrici che causa più dolore, agonia e angoscia  – e ansia sociale – disturbo che causa nell’individuo che ne  soffre una persistente paura, spesso ingiustificata, delle  situazioni nelle quali è esposto ad un giudizio esterno. Inoltre, la privazione affettiva che aveva avuto in età giovanile e la conseguente paura dell’abbandono fece in modo di fargli sviluppare un  attaccamento morboso nei confronti di chiunque gli desse un minimo di attenzione; è proprio da ciò  che scaturiscono i comportamenti malati nei confronti di Sangwoo Oh, come lo stalking e il  pedinamento. Per giunta, successivamente a tutti gli abusi subiti, ha sviluppato una mentalità che lo  porta a pensare di essere disgustoso e di meritare di essere punito, avendo una stima di sé  terribilmente bassa. 

In aggiunta a questi traumi infantili, nella storia,  Yoon Bum  sviluppa altri traumi, in seguito al rapimento da parte di  

Sangwoo. Molti traumi sono comuni in tutte, o  almeno in gran parte, alle vittime di abusi e  rapimenti. Il primo, quello di cui troviamo più riferimenti nella  parte iniziale dell’opera, è l’ipersessualità. Un disturbo che, sebbene enfatizzato dalle azioni di  Sangwoo, avendo origine dagli abusi sessuali perpetrati per anni su di lui dallo zio. Si può, quindi, pensare che  l’ipersessualità, in questo specifico caso, sia un  risultato della RTS – sindrome post-traumatica da  stupro- che ha molta influenza sui soggetti che hanno un disturbo psicologico, come il disturbo  borderline della personalità. Un altro punto da prendere in considerazione, del quale non si può  sottovalutare l’importanza, è la rivittimizzazione. Nel manwha non ci sono chiari riferimenti a  questo ma è qualcosa di molto comune in tutti coloro che sono stati stuprati da piccoli. Si presenta  la rivittimizzazione tutte le volte che una vittima di una qualsiasi violenza, andando dalla violenza  domestica agli abusi sessuali, fanno in modo di esserne nuovamente vittima, di loro spontanea  volontà senza che nessuno li obblighi. Però questa non è l’unica teoria che si incontra per questo  trauma, si suppone infatti che ad accompagnare la rivittimizzazione ci sia un desiderio da parte di  Yoon Bum di dolore fisico, può essere inteso come una sorta di autolesionismo; questo avviene  perché lui ha imparato ad associare automaticamente l’atto sessuale a dolore e traumi, sia fisici sia  psicologici. Eppure, lasciando da parte il lato psicologico del trauma, non si può sottovalutare  l’influenza di Sangwoo e dare a questo un carico maggiore, facendo in modo che Yoon Bum  diventasse anche di più vittima di questo disturbo. 

Un altro problema del giovane ragazzo di cui può essere incolpato il minore dei due è la sindrome  di Stoccolma: il disturbo più evidente per tutta la durata dell’opera e che  alla fine  viene enfatizzato gravemente. Questa sindrome crea una condizione mentale in  cui l’ostaggio di un rapimento sviluppa una forte ossessione romantica con il rapitore; si può  arrivare anche fino al punto di non voler scappare per fare in modo di poter restare con quello che si inizia a considerare l’amore della sua vita. 

Seppur entrambi i protagonisti siano stati pesantemente segnati dalla vita e abbiamo problemi  psicologici, molte persone che si ritrovano a leggere quest’opera  pensano alla relazione tra i due come qualcosa di  completamente  sano e sperano che Yoon Bum rimanga sempre prigionero di  Sangwoo Oh in modo da far accrescere il loro amore. Visione  completamente superficiale del manwha, che, nonostante contenga alcuni riferimenti all’amore, riguarda solo un rapporto completamente tossico tra i due. Questi stessi  lettori dipingono spesso Yoon Bum come un ragazzino gracile e indifeso, cresciuto in una famiglia  malata, che trova però protezione sotto l’ala di Sangwoo, non considerando tutti i fattori che non  hanno certo poca importanza, ma soprattutto non comprendono la violenza da parte di Sangwoo Oh.  Inoltre, il maggiore viene visto come un ragazzo innamorato, e non come uno stalker accanito; si va  quindi in questo modo a giustificare i comportamenti di entrambi con l’amore che provano l’uno  per l’altro, amore che è stato decritto dall’autrice stessa tossico, malato, sbagliato e quasi  inesistente. 

Sebbene entrambi i personaggi e la storia in sé siano così contorti, Killing Stalking è un opera  innovativa, che mostra una visione della realtà diversa da quella che vediamo di solito e, per quanto  sia difficile ammetterlo, quasi più realistica. Con la sua grafica accattivante e lo stile fuori dalle  righe quest’opera riempie le case di migliaia di lettori ed è una lettura consigliatissima dalla critica. 

Camilla Mosella- Serena Spigno IIQ