Sono invisibile!

Era un normale lunedì mattina e io stavo dormendo, ignaro che nelle seguenti ore sarebbe successa la cosa più brutta della mia vita. Intanto suonò la sveglia e così purtroppo fui costretto ad andare a spegnerla, visto che il comodino si trovava dall’altra parte della stanza.

Andai poi in bagno, come ogni giorno, ma quando mi guardai allo specchio… non mi vidi!
Non sapevo cosa fare: ero andato totalmente nel panico, così presi il rotolo di carta igienica, correndo e urlando a più non posso.
Non mi ero accorto, però, che mio padre, sentendo tutto quel chiasso, era entrato in bagno, vedendo tutta la scena. Lui scappò subito in cucina, senza neanche darmi il tempo di farmi spiegare, ma, mettendomi un secchio in testa,  riuscii a spiegargli che ero io, Thomas, e che non sapevo perché fossi diventato invisibile.

Comunque, nonostante tutto, mi preparai per andare a scuola, indossai giacca, cappello, sciarpa, fino a coprirmi completamente.
Entrando a scuola parlai come al solito con i miei amici e poi, quando arrivai in classe, mi chiesi: “Adesso che faccio? Non posso spogliarmi, se no tutti sapranno che sono invisibile!” Così usai la semplice scusa: “Ho freddo”. Poi arrivò la prof e iniziò la solita lezione.

Al suono della campanella chiesi di andare in bagno, la prof annuì  e io mi dissi: “Ora sì che ci divertiamo!!!”

Andai in bagno, chiusi la porta a chiave e mi spogliai, poi presi la carta igienica, aprii la porta e corsi per tutto il corridoio srotolando il rotolo.  I bidelli, che stavano sempre lì in corridoio, scapparono urlando verso le scale, mentre le porte delle classi si aprivano e tutti si affacciavano a guardare il rotolo di carta igienica sparso per tutti il corridoio.

Subito dopo l’accaduto, io corsi in bagno a rivestirmi, mentre i miei compagni di classe mi vennero
a cercare insospettiti. Il bidello spiegò loro che era stato un fantasma a combinare quel disastro. Tutti pensarono che fosse pazzo, ma, visto che era l’unico testimone dell’accaduto, gli credettero.

Così quel giorno andammo a casa prima del dovuto, cioè alla seconda ora. E io rimasi con occhiali, cappello e giacca… per sempre!

Thomas Castaldo, I D Marconi