19 dicembre 2072

Oggi è il 19 dicembre 2072.

Buongiorno… ed è  davvero un buon giorno!

Questa notte sono arrivate le macchine per portare la neve: con il problema del clima sempre più caldo ormai la neve naturale non esiste più, ma almeno i bambini possono giocare e divertirsi… oh, quando racconto ai miei figli della neve reale che c’era una volta, che faceva freddo alle mani, loro ascoltano con la massima attenzione.

La giornata inizia benissimo, arrivano i miei nipoti per prendere i regali. Mi ricordo bene di quando ogni inverno, da bambina, aspettavo il 19 dicembre, perché in Ucraina si festeggiava San Nicola ed era il giorno in cui ci si scambiavano i regali in  famiglia, ma le cose ora sono un po’ cambiate. Adesso sono una nonna che aspetta i suoi nipoti, sono cambiata io ed è cambiato il mondo…

“Caro, devono arrivare tra poco, chiama Roby, il  nostro robot-casalingo: puoi dire a lui di preparare il tè per tutti?”

“Si, amore, un momento.” Mio marito guarda dalla finestra e dice: “E’ arrivata la macchina con la spesa”.

La macchina della spesa passa ogni tre giorni. Funziona così: scrivi una lista della  spesa, la mandi ad un  sito e arriva la macchina con tutto ciò che ti serve; non c’è nessuno al volante, è la macchina che fa tutto ed è davvero molto comoda, perché lascia la spesa in una busta, attaccata alla porta di casa. Ci sono tante cose che ai miei giorni erano solo nei sogni delle persone, ma per descrivere tutto dovrei scrivere un libro. Penso che, se qualcuno mi avesse detto che un giorno le tecnologie sarebbero state così avanzate, non ci avrei creduto.

“Il tè è già pronto, c’è qualcos’altro da fare, Olia?” dice a bassa voce Roby.

“No, ma puoi chiamare Zlata, chiedi dove sono”.

Questo miracolo della tecnologia fa tutto il necessario appena glielo dico e non ha bisogno di tanta energia, a lui basta uscire per un’ora all’aperto, se c’è il vento prende energia dal vento, se c’è il sole si ricarica con il sole; è un modello molto ben fatto, se non sbaglio di marca “Futuro”.

Roby va ad aprire la porta. Sono arrivati.

“Ciao, come va, Zlata?” chiedo, mentre abbraccio tutti.

Mi risponde: “Bene, ma ieri sono arrivate le macchine della polizia, non posso raccontare tutto, ma sono bellissime, possono controllare la situazione e girare da sole, ma non sono adatte per una città grande, sono più per… ”

“Nonna, nonna, guarda cosa abbiamo fatto a scuola!”

I miei nipoti hanno portato dei mini robot, che possono tradurre in tre lingue, perché si sa che la scuola adesso è più tecnologica, più matematica che linguistica.

“Andiamo in cucina, così mi raccontate tutto”.

I bambini, come tutti i bambini, non riescono ad aspettare e mi raccontano tutto mentre andiamo in cucina.

“Scusi, Olia”, chiede Roby,  ”Devo uscire per ricaricarmi di energia”.

“Certo, il tè lo servo io”. 

Siamo seduti a tavola. 

Noi abbiamo la tavola normale, senza giochi, né internet, perché con mio marito abbiamo deciso che il tempo che passiamo a tavola e il tempo trascorso con la nostra famiglia non deve servire per allontanarci dagli altri, ma per avvicinarci.

Abbiamo parlato con i nipoti, e sono usciti per giocare con la neve, invece noi e mia figlia più grande ci siamo seduti per parlare. Lei e suo marito vogliono trasferirsi in un altro stato.

Certo, ai nostri giorni per andare in America ci vogliono solo  due ore, non come quando ero giovane, quando ci volevano dieci ore almeno. Lo so che per mia figlia, per la sua carriera è meglio così, ma mi dispiace per i bambini…

Abbiamo parlato tanto di questo, ma alla fine hanno deciso di partire, spero che in America li accoglieranno molto bene. Ci siamo salutati. Ormai era sera. 

Sono uscita con mio marito: per scherzo mi ha buttato nella neve, abbiamo guardato le stelle, è stato un bel giorno, ma domani è già lunedì e devo andare a lavorare.

La tecnologia ha cambiato il mondo, ma non gli uomini, le persone anche adesso aspettano la fine della settimana per uscire con la famiglia.

Lavorano, sorridono, giocano.

Vivono.

Immagine: Freepik

Testo di Olia Kostetska, III D Marconi