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Metamorfosi ed essenza: accordi tra emozioni e ragione nei quadri di Paola Righi

Per il Festival della Scienza Ad/ventura 2023, è stata allestita, all’interno della Sala Raffaele Mattioli, nel centro di Vasto, una splendida mostra di quadri, intitolata “Metamorfosi ed essenza”, realizzata e curata dall’artista Paola Righi.

Lei si lascia riconoscere, nella parte più bassa dei suoi quadri, con un nickname “RiPa” ed è fantastica la dedizione e la passione che fanno brillare i suoi occhi mentre racconta il contenuto dei suoi quadri.
Non vi lascerà di certo soli! La troverete sempre pronta a spiegare che quello allestito è proprio un percorso da seguire con lei, che narra una storia ben precisa, non con le parole ma attraverso simboli, colori e immagini significative.

Sono raffigurate, all’inizio del percorso, le quattro stagioni, a rappresentare il ciclo del tempo e la trasformazione che l’ambiente attorno a noi, la nostra emotività e le nostre sensazioni subiscono.

Subito dopo, troviamo raffigurato un orologio, realistico ed in rilievo, che vuole farci riflettere sull’inarrestabilità del tempo, e contemporaneamente, sul fatto che la nostra quiete di tutti i giorni può essere improvvisamente interrotta da qualcosa di inaspettato. Si tratta di una scintilla che ci fa risvegliare, che porta in noi sensazioni nuove.

Dall’esterno arriva un’idea, ci viene “imposto” uno schema, al quale tutti siamo in qualche modo sottoposti: da una parte ci dà sicurezza, perché abbiamo una via segnata che potrebbe facilitarci, ma dall’altra potrebbe limitarci, dal momento che siamo “costretti” a rispettare qualcosa di rigido. Potremmo quindi pensare che qualsiasi altro tipo di mentalità sia sbagliata (quando in realtà non è così). Sarebbe giusto avere la facoltà di scegliere anche altro, perché siamo in grado di valutare e capire se a “sbagliare” o, semplicemente, ad essere diversi, siamo noi oppure gli altri: è importante quindi il confronto.

Sono, in seguito, raffigurate piante di fichi d’india che possiedono sia spine che fiori: quindi, in un primo momento, queste piante possono sembrare pericolose, ma quando poi sbocceranno i loro splendidi frutti, naturalmente ci sarà qualche colibrì che si avvicinerà per ammirare la loro bellezza. È per questo che dobbiamo osservare le cose fino in fondo, senza giudicare nulla superficialmente.

Proseguendo, troviamo una tela rappresentante, su uno sfondo rosso, una donna in bianco e nero che, probabilmente, attraverso i colori comunica tristezza. Difatti, ci possono essere dei momenti di tristezza, di difficoltà e di chiusura, ma da questa parte buia può nascere qualcosa di colorato e di felice.

Se si aprono gli occhi, si può riuscire ad apprezzare davvero fino in fondo tutti i colori, tutti gli aspetti della vita e tutto quello che ci circonda. Si tratta di un processo graduale: se prima la donna si nascondeva, legandosi i capelli e tenendo chiusi gli occhi, poi arriva ad una rinascita, caratterizzata dalla speranza negli occhi aperti della donna, nei colori sul suo volto, nei fiori sui suoi capelli finalmente sciolti e liberi.

Dunque, “L’arte è una via” ma il traguardo può rimanere sospeso, ognuno può scegliere il proprio, fino ad arrivare alla sua essenza. Sebbene la strada possa sembrare tortuosa e buia, alla fine si può davvero raggiungere la serenità che ognuno merita di avere!

Giorgia Smargiassi

Foto di Ilaria Sputore