La prof.ssa Carla Orsatti ha organizzato, in occasione del Festival della Scienza Ad/ventura 2023, una presentazione sugli accordi comunicativi e tutto ciò che garantisce una buona comunicazione. Al giorno d’oggi una comunicazione adeguata risulta essere essenziale, considerate le fake news, le disinformazioni e le misinformazioni (informazioni non accurate); diventa un’ impresa riconoscere ciò che è vero da ciò che è falso.
Cosa intendiamo per comunicazione? Una trasmissione di un messaggio non necessariamente in forma orale.
La comunicazione è segnata da molti fattori che potremmo chiamare variabili: il tono della voce, la gestualità, l’espressione del viso. Il linguaggio fisico è determinante per la comunicazione verbale. Altri fattori essenziali sono lo spazio e il tempo, poiché ciò che si può comunicare oggi, a determinate persone, sicuramente è differente da un discorso che si può avere tra dieci anni, con altre persone.
Un elemento essenziale per la buona comunicazione è l’attendibilità delle informazioni. Al giorno d’oggi, per via della grande quantità di informazioni, è presente un grande disordine informativo causato da fake news, disinformazione, informazione non accurata e bias cognitivo.
Di fake news ne abbiamo sentito parlare un po’ tutti; notizie false diffuse in rete, in modo da diventare virali, che vanno distinte dalle bufale che invece sono totalmente inventate. Le fake news comprendono anche disinformazione e misinformazione. La disinformazione è la diffusione volontaria di una notizia distorta o ingigantita rispetto alla realtà, potrebbe essere considerata una forma di manipolazione, poiché con essa io scalfisco sugli altri la mia opinione, esprimendola come se fosse un concetto vero e universale. La misinformazione è la diffusione involontaria di notizie che credevamo vere, un esempio sono le traduzioni errate, o gli articoli scientifici non svolti da professionisti.
Il bias cognitivo invece è la distorsione di informazioni causata dai nostri pregiudizi, di cui non sempre siamo consapevoli poiché possono essere inconsci e impliciti, atteggiamenti e stereotipi che si attribuiscono ad un’altra persona o a un gruppo e che influenzano il modo in cui si relazionano.
Si divide in bias di conferma, ovvero la tendenza a ritenere attendibile solo ciò che conferma la nostra opinione e bias della negatività, ovvero la tendenza a ricordare meglio le brutte notizie che troviamo più interessanti.
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di far comprendere agli alunni le regole della buona comunicazione, nel rispetto delle opinioni altrui, motivo per cui la prof.ssa Carla Orsatti, con l’aiuto di Chiara Reale, Letizia Mastronardi, Gaia Di Segni, Valentino Tiberio, Davide Di Falco, Michela Massa, Alessandro Matteo d’Angiò e Laura Del Casale, ha realizzato questo meeting.
Silvana Miulli
Foto di Chiara Reale