di Vittoria Marfella, 2B
Maria Grazia Calandrone, poetessa e conduttrice radiofonica italiana, durante una recente videoconferenza interattiva con alcune classi del nostro liceo, ha guidato noi studenti ad una profonda riflessione sulla poesia “Disattenzione” di Wislawa Szymborska.
L’autrice è una poetessa polacca, che nel 1996 ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura. Nei suoi testi esprime con straziante semplicità concetti confusi e complessi che colpiscono in modo netto il lettore, stimolandolo alla riflessione.
La Calandrone si concentra per iniziare sul titolo della lirica: “Disattenzione”, cosa pensa il lettore davanti a un termine di sole 13 lettere che racchiude un infinità di significati?
Le interpretazioni sono soggettive e differenti per ognuno, ma dopo un ragionamento collettivo la definizione più puntuale di disattenzione è stata: “l’assenza nella presenza” , il completo distaccamento dei pensieri dal momento che si sta vivendo, o dall’azione che stiamo svolgendo.
Leggendo la lirica inizialmente si ritrovano una serie di eventi che si verificano abitualmente ogni giorno, come:
“ispirare, espirare”,
“uscire di casa”,
azioni che, salvo eccezioni svolgiamo tutti quotidianamente.
L’autrice continua riflettendo sul fatto che a nessuna di queste azioni ha attribuito la minima importanza e nonostante a lei non siano nuove, ogni giorno siano uniche:
“Le nuvole erano come non mai e la pioggia era come non mai poiché dopotutto cadeva con gocce diverse.
La terra girava intorno al proprio asse, ma già in uno spazio lasciato per sempre. “
La Calandrone si è concentrata su questi versi, sottolineando quanto ogni secondo della nostra esistenza sia unico nella sua ordinarietà. Potremmo fermarci e vivere il momento, senza pensare continuamente a quello successivo e stupirci nel vedere che tutto ciò di cui abbiamo bisogno sia proprio lì, ora, sotto i nostri occhi. In conclusione :
“Il savoir-vivre cosmico,
benché taccia sul nostro conto,
tuttavia esige qualcosa da noi:
un po’ di attenzione, qualche frase di Pascal e una partecipazione stupita a questo gioco con regole ignote.”