Una miniera da scoprire

Oggi sempre più italiani ambiscono alle vacanze in territorio estero, c’è la tendenza a pensare che le cose più belle siano sempre lontano da noi.

di Martina Rosillo, 2d

Indubbiamente volare a dieci ore di distanza ci permette di conoscere realtà nuove e diverse che ci affascinano molto. Ma anche restando in Italia possiamo catapultarci in posti sconosciuti che hanno un immenso patrimonio culturale e naturalista: è il caso del Salento.

Oggi la Puglia è visitata da 1 milione di turisti all’anno, la sua popolarità e dovuta soprattutto ai suoi vasti litorali ricchi di lidi e i piccoli paesini costituiti di sole case vacanze, alle splendide città d’arte come Lecce e le splendide aree protette. La Baia dei turchi ne è un esempio.

Area protetta Baia dei Turchi, scogliera

 

Lido Marini località urbanizzata per la sua posizione nelle Maldive del Salento

In passato le cose erano molto diverse, nel 1958 quando un indagine ISTAT ha riportato i primi segni di un flusso turistico italiano, la Puglia non era altro che una miniera d’oro a cui non era concessa la possibilità di essere esplorata: mancavano le strutture ricettive, la bonifica di immensi territorio campestri inselvatichiti e grezzi, mancavano i servizi, l’acqua e la luce e anche la capacità di accoglienza. Negli anni ’80 si inizia a comprendere che la richiesta è alta e di conseguenza c’è un reale bisogno di arricchire l’offerta, a questo punto gli investitori vedono un potenziale di guadagno e iniziano a costruire case vacanze ed enormi villaggi turistici a picco sulle coste, dopo pochi anni quello che si è ottenuto è una costa invasa dagli abusi edilizi, un entroterra pressoché deserto e una popolazione che cerca di digerire la mole di turisti in arrivo senza alcuna protezione sull’artigianato locale da parte della Pro-loco, dalla Provincia o dalla Regione. Il 6 dicembre 1991 con l’articolo 34 della legge n. 39, vengono riconosciuti 118.144 ettari di aree protette, questo è stato un primo grande passo per valorizzare il territorio salentino e successivamente nel 2013 con la legge n. 24 erogata dalle regione Puglia a favore dello sviluppo, la promozione e la tutela dell’artigianato pugliese ha permesso di tutelare i Pugliesi salvaguardando i talenti e i mestieri dell’artigianato artistico – tradizionale. 

Hotel Terminal prima struttura ricettiva di Gallipoli
Negozio di artigianato di Alberobello che utilizza solo materiali di scarto.

 

 

 

 

 

 

 

 

Oggi gli abusi edilizi non sono finiti, ma il turismo in gran parte ha più interesse a conoscere il territorio autentico e non più esclusivamente a passare la vacanza nelle spiagge attrezzate.

Vediamo dunque le principali attrazioni nel meraviglioso Salento. Partiamo da Lecce nominata “Signora del Barocco” proprio per i suoi edifici storici e religiosi appartenenti a questo periodo storico. Entrando nel centro storico notiamo Porta Napoli a dare il benvenuto nel centro interamente costruito con la pietra leccese che con il suo colore biancastro dona un’atmosfera molto particolare, nel centro possiamo trovare tanti palazzi storici, la Basilica di Santa Croce e l’Anfiteatro Romano. 

Basilica di Santa Croce, Lecce
Anfiteatro romano, Lecce

 

 

 

 

 

 

Porta Napoli, Lecce, apre le porte del centro storico

 

 

 

 

 

 

A Lecce possiamo trovare un museo archeologico molto particolare: Museo Faggiano. La sua particolarità deriva dal fatto che il museo non era altro che una casa, acquistata dal signor Luciano Faggiano che costretto a rompere i pavimenti per problemi di umidità portò alla luce reperti che racchiudono un arco di tempo di 2000 anni.

Museo Faggiano, immagini dei primi scavi avvenuti in loco

La città di Gallipoli frequentata soprattutto per la sua vita notturna possiede anche un importante patrimonio storico come ad esempio il suo centro storico e il Castello trasformato dall’architetto Francesco di Giorgio Martini da magazzino a fortezza. Abbandonato fino al 2014 è stato acquistato e reso accessibile al pubblico dal Comune.

Castello di Gallipoli, cortile interno

Non bisogna dimenticare la splendida area marina protetta della Baia dei Turchi. Situata sull’Adriatico, offre chilometri di spiaggia quasi bianca e acque cristalline, non raggiungibile direttamente con le auto, ma solo a piedi attraversando una fitta pineta che porta anche alle piscine naturali della baia, create da un’imponente scogliera. Un ambiente completamente naturale ancora non toccato dall’invadente mano dell’uomo.

Proprio sulla punta del Salento troviamo Santa Maria di Leuca dove possiamo ammirare il punto in cui il Mar Ionio tocca l’Adriatico.

Infine, la piccola cittadina di Ostuni nell’entroterra, con il suo centro storico completamente dipinto di bianco e le sue famose ceramiche ed i trulli di Alberobello patrimonio dell’UNESCO.

Ostuni

 

 

 

 

 

 

 

 

Spiagge, città d’arte, chilometri di prati, campi coltivati e di nulla cosmico, una popolazione locale che tira fuori qualsiasi cosa per far conoscere il più possibile del proprio territorio, questa è solo una parte di tutto quello che si può ammirare in Salento, un ottimo compromesso tra relax e cultura. Sebbene per la Puglia la strada sia ancora lunga merita un po’ del tempo di tutti noi.