“L’onda”, un film per riflettere

Primo punto di riflessione

“L’onda” è un film del 2008 che racconta la storia di un  professore che, per spiegare la dittatura alla sua classe, ne  mette in atto una che in poco tempo si concluderà in tragedia.  

Questo film fa riflettere sul fatto che una dittatura si può  ricreare e che, anche le menti migliori, possono essere plasmate  da una persona secondo i propri interessi.

Sentiamo spesso ripetere  dagli adulti che una dittatura non potrà più esistere perché nel  2023 in un mondo civilizzato come il nostro, nessuno potrà più  accettare di essere comandato e sottomesso da una semplice  persona.

Questo non è vero e, per farvi capire meglio, vi metterò  dei numeri che spiegano meglio di mille parole. I paesi sotto  dittatura sono cinquantuno o il 20% che, rispetto ai duecentosei  paesi nel mondo, sembrano pochi ma , in realtà, sono molti e ciò  deve fare si un po’ paura ma anche farci ragionare sul fatto detto  in precedenza. 

Una dittatura , di solito , nasce quando c’è un momento di crisi in un gruppo piccolo o grande che sia e  una persona che, fino ad un momento prima non contava nulla ed era un puntino tra tanti, promette al  gruppo in difficoltà di cambiare le cose e di renderlo grande solo se si uniranno a lui.

Questo accade  nel film dove troviamo una classe disordinata, con problemi e un prof di ed. fisica che promette di  farli diventare fortissimi soprattutto nella squadra di pallanuoto che fino ad allora perdeva sempre. 

Come ogni vero dittatore il professore sa farsi rispettare e ordina tre cose : 

1) utilizzare una divisa ( maglia bianca e jeans) per far si che tutti siano uguali e ,cosa non meno  importante, siano riconoscibili tra la massa;

2) alzarsi per parlare come segno di serietà e di rispetto; 

3) vuole essere chiamato “ signor Wenger “, cosa apparentemente scontata che però trasmette  all’interlocutore rispetto e subordinazione di fronte alla figura a cui ci si rivolge.  

Spesso le dittature mantengono le promesse fatte inizialmente ma, quando si arriva all’apice del  potere, si cambia rotta, si vuole conquistare il mondo così vengono meno le promesse fatte , si creano  disordini e si usa un atteggiamento violento verso il gruppo a cui sono state addossate tutte le colpe e  quando la dittatura non va più bene al popolo precedentemente plasmato, esso si ribella e finisce in tragedia o arriva un terzo per stroncare il problema di persone comandate da un pazzo violento.  

Secondo punto di riflessione

Il film fa riflettere su un’altra cosa, la divisa scolastica ( nel film non vi era una vera e  propria divisa scolastica ma un “outfit” deciso dal gruppo per identificarsi tra la folla e far  capire a quale gruppo si appartiene).

Il dibattito sulla divisa è una di quelle cose su cui non si arriva mai ad una fine perchè c’è sempre chi è a favore e chi è contrario.

Personalmente sono a  favore, non perché ognuno non debba essere libero di indossare ciò che gli piace ma perché,  spesso, molte persone si sentono diverse, inferiori ad altre perché la famiglia non può  permettersi le scarpe o i pantaloni di una certa marca e comprano merci contraffatte pur di  sentirsi pari o integrati ad altri ma questo è un tema che la riflessione non va a trattare. 

Un altro motivo per cui la divisa scolastica sarebbe necessaria è che alcune ragazze vanno a  scuola vestite in maniera non adatta e che non rispetta il luogo in cui si trovano.

Il lato  negativo è che una divisa rende tutti uguali come tante marionette 

Conclusioni

E’ giunta l’ora di concludere, spero che questa piccola spiegazione sulle dittature vi sia  piaciuta e possa esservi servita a capire qualcosina in più su un tema così complesso e pieno di  sfaccettature.

Ora sapete che le dittature sono presenti ancora oggi e bisogna stare attenti a non ricaderci ricordando il passato.  

Adesso spetta a voi… 

Filippo Viacava

Classe 3E SMS D’Azeglio

IC Molassana e Prato – Genova