Primo soccorso, sai cosa fare?

Martedì 16 gennaio, in occasione del Festival della Scienza Ad/ventura, le classi seconde hanno partecipato ad un incontro tenuto dagli operatori del Pronto soccorso e del 118 dell’ospedale “San Pio da Pietrelcina” di Vasto. In questo incontro sono state analizzate le tecniche di primo soccorso.

A presentarlo è stata la professoressa Lo Sasso, direttrice scientifica del Festival, che ha ringraziato il grande lavoro svolto dagli operatori sanitari e ci ha invitati a non sottovalutare queste preziose manovre salvavita.

La coordinatrice del Pronto Soccorso di Vasto è intervenuta specificando che per essere medico o infermiere tre cose sono fondamentali: sapere, saper fare e saper essere.

Terminate le presentazioni, i ragazzi sono stati divisi in quattro gruppi e ognuno di loro ha occupato una delle quattro postazioni prestabilite per simulare un intervento di primo soccorso.

Per intervenire correttamente bisogna seguire il BLSD (basic life support and defibrillation), un insieme di regole aggiornate ogni cinque anni. Queste vengono applicate in caso di arresto cardiaco o respiratorio e prevedono l’uso di un defibrillatore semiautomatico. L’ultima volta sono state aggiornate durante la pandemia di COVID-19 e adesso stanno subendo delle modifiche per sistemare le variazioni usate durante la pandemia.

Esso si compone di all’incirca cinque fasi.

Dapprima abbiamo la valutazione della sicurezza dell’ambiente in cui si trova il paziente.

In secondo luogo la valutazione dello stato di coscienza. Per valutarlo ci si inginocchia di fianco al paziente in posizione prona con una coscia vicino all’addome e l’altra vicino al bacino e lo si scuote dal torace. Inoltre bisogna controllare che non ci siano corpi estranei nelle vie aeree.

In seguito la valutazione respiro GAS (guarda, ascolta, senti). Si rimane di fianco al paziente e si avvicina la guancia alla bocca del paziente, mantenendo lo sguardo in direzione del torace. Se il torace si espande, ascolta se sono presenti suoni respiratori e senti la presenza di movimento d’aria sulla tua guancia per un tempo che va da 5 a 10 secondi. È possibile la totale assenza di respirazione o solo un’alterazione (gasping).

Poi allertamento del servizio di emergenza e inizio del massaggio cardiaco. A questo punto bisogna chiamare il 118 o il 112 e indicare qualcuno che vada a cercare un defibrillatore. Nel frattempo si deve iniziare il massaggio cardiaco sul paziente. Tenendo le braccia rigide, il calcagno di una mano va al centro del torace di un paziente e l’altra sopra la prima e si intrecciano le dita. Ci si posiziona perpendicolarmente al torace della vittima e si iniziano le prime compressioni di controllo, fino ad arrivare ad una pressione verso il basso di circa 5 cm. La manovra va ripetuta con una velocità costante e per farlo gli americani seguono il ritmo di “Stayin’ Alive” dei Bee Gees.

Infine la defibrillazione: quando il defibrillatore arriva, bisogna accenderlo e posizionare le piastre sul torace della vittima secondo i comandi. Assicurarsi che nessuno si avvicini alla vittima mentre il defibrillatore sta analizzando il ritmo. Se lo shock è indicato, si eroga la scarica e si ricomincia immediatamente con il massaggio cardiaco fino all’arrivo dei soccorsi.

 

 

Iris Ramundo

Greta Di Segni