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Ogni anno come se fosse il primo.  Intervista a Rosa Lo Sasso Direttrice Scientifica del Festival della Scienza Ad/ventura

Il Festival della Scienza Ad/ventura si è riconfermato uno dei più grandi eventi di diffusione della cultura scientifica a livello regionale. Negli otto giorni interessati, il Festival si è articolato in una serie di eventi interattivi e trasversali con incontri, laboratori, spettacoli, conferenze e passeggiate per raccontare in modo innovativo e coinvolgente la scienza, in rapporto sinergico con l’arte. Importanti ospiti nazionali e internazionali hanno impreziosito le giornate del festival, dando vita a collaborazioni durature con numerose istituzioni e agenzie culturali.

La 25edizione del Festival della Scienza ha coinvolto in otto giorni e in otto location cittadine 58 scienziati ed esperti, accanto ad enti, associazioni e aziende, per un programma composto complessivamente da 148 eventi, articolati in 85 incontri, 10 laboratori, 2 mostre, 3 spettacoli, 10 eventi speciali, 38 progetti degli studenti del Mattioli, per visitatori di ogni fascia d’età e livello di conoscenza. Hanno inoltre partecipato 844 studenti del Mattioli, di cui 510 attraverso percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, e circa 500 studenti appartenenti a 26 classi del territorio.

Il Festival ha proposto una riflessione appassionata su temi come gli algoritmi dell’intelligenza artificiale e dei metodi computazionali, la missione spaziale Ax-3, la rilevazione di particelle nello spazio, le tracce geometriche di dati, il mental coaching e le tecniche di apprendimento, l’avvelenamento da arsenico, la corretta alimentazione, l’alimentazione bio nelle scuole, la salute delle città e la mobilità ciclistica, le tracce di vita dai fossili, la verità e la falsità nella comunicazione attuale, la violenza sulle donne, la vita delle cose, l’energia, la sostenibilità ambientale, la gestione dei rifiuti, il cambiamento climatico, l’evoluzione della specie e delle tecnologie.

Sono intervenuti grandi nomi internazionali per parlare di tecnologia spaziale come il tenente colonnello Ugo Marturano, Ingegnere dell’Aeronautica Militare per lo Sviluppo delle Capacità Aerospaziali, del team dell’astronauta Walter Villadei, e Nicola Canci, fisico, tecnologo INFN.

Da Stoccolma Sandra Di Rocco Professor Dean of the School of Engineering Sciences KTH Royal Institute of Technology, ha parlato di TRACCE GEOMETRICHE DI DATI.

In ambito genetico è intervenuto il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Chieti-Pescara, il genetista Liborio Stuppia.

Focus sull’Intelligenza Artificiale è stato fatto grazie a Tiziana Catarci, Direttrice del Dipartimento di Ingegneria Informatica, automatica e Gestionale della Sapienza di Roma, da Chiatamone Ranieri Sofia Direttore UOC, Patologia Clinica della ASL di Teramo, dal data scientist Riccardo Di Nisio e da Luca Sabatini, art director.

La sfera giuridica ha visto la presenza del magistrato del Tribunale di Vasto, Maria Elena Faleschini e Italo Radoccia, magistrato presso il Tribunale dei minori de L’Aquila.

Non è mancata la Filosofia con Giovanni Maddalena professore di Filosofia teoretica presso l’Università del Molise. Esperto di pragmatismo, già Fulbright Scholar presso la Indiana University, membro del scientific board dell’École Normale Supérieure di Parigi. Dirige il Vasily Grossman Study Center e la rivista scientifica European Journal of Pragmatism and American Philosophy.

Di violenza psicologica sulle donne si è parlato con la dottoressa Manuela Colanzi.

Sergio Santoro, con lo spettacolo TRACCE DA MARTE E VENERE, ha sviluppato una ironica riflessione sul divario di genere.

Molto graditi dal pubblico anche gli spettacoli MARGHERITA LA STELLA SPETTINATA con Raffaella Zaccagna e Domenico D’Annunzio, e NELLA PROVINCIA DELL’ANIMA di Antonio Mastrogiorgio.

Laboratori emozionali sono stati TRACCE DI EMOZIONI di Anna Torre, TRACCE DI BELLEZZA di Giovanni Sallustio, TUTTO CIÒ CHE ESISTE VIBRA, lezione di yoga di Serena Cirone.

Bianca Campli, presidente UNESCO, ha  appassionato con la conversazione su LA VITA DELLE COSE.

Don Nicola Florio ha toccato il cuore con le sue TRACCE DI UMANITA’ E FEDE e la presenza di Franco Di Nucci.

Il laboratorio POLIMERY di Come Scienza ha fatto giocare per tutta la durata del Festival decine di classi, stimolando la curiosità e la riflessione sulla sostenibilità di un’applicazione tecnologica.

La mostra dell’AIRC, DIVERSI DA CHI, è stato un affascinante viaggio alla scoperta della vita.

TRACCE DI…CONVENTI è stato un meraviglioso percorso guidato tra l’arte e la storia della città di Vasto, a cura del prof. Paolo Calvano.

IL CIELO IN UNA STANZA, nel Planetario mobile del Gruppo Astrofili Frentani, ha entusiasmato centinaia di ragazzi, adulti e bambini.

Sono intervenuti i rappresentanti della Polizia Scientifica, dell’AVIS dell’ADMO, del Pronto soccorso/118 dell’Ospedale San Pio da Pietrelcina.

Dal Gruppo di Acquisto Solidale di Vasto è pervenuta una ricca riflessione sull’ALIMENTAZIONE BIO A SCUOLA.

E di corretta alimentazione hanno parlato anche i nutrizionisti Davide Ruffilli e Roberto Casaccia, con un approfondimento da parte di quest’ultimo sul consumo del vino. Sugli aspetti psicologici correlati all’abuso di alcol è intervenuta Marilena La Palombara.

Anche la salute dei denti ha trovato voce grazie ad Andrea Piccirilli.

Una riflessione su ARSENICO… IN TRACCE è stata curata da Amalia Urbano.

Di ambiente e sostenibilità gli studenti hanno dialogato con gli ingegneri Idiano D’Adamo, Giuseppe Silvestri, Luigi Sammartino e con Paola Valentini e Daniza Pomponio.

I brillanti risultati del progetto Erasmus+EACiti sono stati condivisi attraverso una bella esposizione di foto in mostra presso sala Mattioli.

TRACCE DI FAIR PLAY NELLO SPORT ha coinvolto centinaia di ragazzi in un gioco leale, corretto, volto ad educare al rispetto delle regole, degli avversari e degli arbitri, nonché all’accettazione delle sconfitte e delle vittorie con sportività.

Questa la finalità di Ad/ventura: trasmettere informazioni e valori attraverso contenuti e forme di comunicazione originali e coinvolgenti, alimentare riflessioni, confronti e sinergie tra docenti, studenti, famiglie, università, centri di ricerca, associazioni e liberi professionisti; far conoscere a tanti giovani le più avveniristiche implicazioni e prospettive della ricerca.

Ringrazio tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa 25esima edizione, la dirigente scolastica, Maria Grazia Angelini, e tutti i colleghi che hanno accompagnato i ragazzi nella realizzazione dei progetti. Ringrazio il team di progetto costituito da Donato Berarducci, Antonia Provicoli, Filoteo Di Ludo, Giovanna Santangelo, Clotilde Muzii, Alba Lalli, Patrizia Ciccarella, Nino Di Pietro, Daniela Sacchetti, Mafalda Bellano, Antonietta Della Rocchetta, Stefania Salzano.

Cosa la spinge dopo 25 anni ad avere lo stesso entusiasmo del primo giorno?
 
Ogni anno è una nuova avventura nel vero senso della parola. E’ bellissimo condividere con i colleghi e con i tanti studenti tutti gli obiettivi e le finalità del Festival, oltre che la scelta del tema o le modalità di comunicazione che devono essere sempre diverse e creative. Inoltre è motivante poter toccare con mano ciò che a molti di loro rimane, ne sono un esempio gli ex alunni che sono tornati entusiasti, ricordando anche loro le vecchie edizioni alle quali hanno avuto modo di partecipare in passato. 
 
Quale aggettivo userebbe per descrivere il Festival?
 
Servirebbe un aggettivo in grado di racchiudere la capacità di incuriosire, l’entusiasmo dei partecipanti ed il loro coinvolgimento, oltre che il fascino delle tematiche trattate e delle modalità scelte. Ci  sono anche momenti di trasmissione di contenuti particolarmente impegnativi che richiedono maggiormente la concentrazione degli studenti, ma il riscontro che abbiamo ogni anno è decisamente positivo e i ragazzi ci danno molte soddisfazioni. 
 
Anche quest’anno durante il Festival abbiamo accolto diversi ex studenti che sono tornati nella nostra scuola sotto un’altra veste, cosa si prova ad averli come ospiti?
 
Grandissima gioia ed emozione sia per loro, che hanno il piacere di tornare e spesso ci contattano e si propongono autonomamente, sia per noi, che li accogliamo orgogliosi dei loro brillanti percorsi. Ogni anno costituiscono dei modelli d’ispirazione per gli alunni, raccontano e portano testimonianza degli sforzi e dell’impegno che li hanno portati ad occupare oggi posizioni prestigiose in svariati campi. Quest’anno abbiamo avuto il piacere di accogliere ad esempio l’ingegnere Idiano D’Adamo, docente presso l’Università La Sapienza di Roma, Sandra di Rocco, preside della KTH Royal Institute of Technology di Stoccolma e Nicola Canci, tecnologo di ricerca dell’INFN. 
 
Durante la settimana, numerosi sono stati gli incontri e i convegni toccanti, che hanno preso con mano la sensibilità dei ragazzi trattando tematiche attuali ed importanti. Può darci qualche anticipazione sulle proposte e sulle idee che vorrebbe portare avanti nel prossimo anno?
 
Sicuramente i temi importanti verranno ulteriormente trattati ed approfonditi, quali l’ambiente, la sostenibilità, l’intelligenza artificiale e le ultime ricerche in ambito medico. È importante, per una scuola di stampo scientifico come la nostra, stare al passo soprattutto con le ultimissime ricerche e notizie di questi settori. 
 
La manifestazione permette a tutti gli studenti della nostra scuola di far emergere la propria creatività e la propria personalità in un modo alternativo. Cosa direbbe agli alunni se dovessero trovarsi davanti all’incertezza nel partecipare?
 
Mi piacerebbe trovare le parole giuste per far capire a tutti loro quanto possano effettivamente trarre da questi momenti, è normale che ogni nuova esperienza può entusiasmare subito o lasciare perplessi. Solo partecipando attivamente però, lasciandosi coinvolgere e incuriosire, si può sperimentare la gioia della scoperta, la bellezza della condivisione, la soddisfazione per il lavoro realizzato.
 
Ilaria Sputore