CARENZA  

Vai e vieni, lacunoso visionario,
che grazie alla rovina
svelato si è il mondan sipario;

la tela del viver, a te vicina,
ormai è un ruscello
da cui scorgi la via divina.

Cerca e trova, il lor prodigio novello
tra quegli spogli ingrati:
indifferenti al tuo bel fardello,

sicché ipocriti in quanto graziati
dal mancar in materia,
ma che d’anim’ mai saran saziati.

Disprezza e accetta, per te deleteria
la man della bendata,
e sempre cara la fugace Asteria

a cui la libertà ven’ negata;
immerso tra sinistri
venti, sogghigna la bonaccia odiata.

Rinnega e accogli, quel rider d’altri
alla vil’ criticità
di quei tuoi confessati istanti aspri,

similmente a chi, nella sua cecità,
al suo rivelarsi:
ignar’ resta della veracità.

Rosario Raniolo, V C Liceo Scientifico – Istituto “G. Carducci” – Comiso (RG)