“Cara professoressa, lei non sa…”

La parola rende uguali per davvero? 

di Emma Benvenuto, 1D

E’ cominciato tutto da alcune lettere: ”Cara professoressa, lei non sa...”. E’ questo l’incipit dato ai ragazzi delle classi 5C, 5H e 5I per scrivere un messaggio ad una professoressa, che sta a simboleggiare il sistema scolastico, per esprimere le loro lamentele e punti di vista riguardo l’istruzione.

Nelle lettere dei ragazzi è ricorrente il concetto di uguaglianza nelle opportunità scolastiche ed educative.

“Non c’è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali.” Lorenzo Milani

Don Milani, nato il 27 maggio 1923, dedica la sua vita a portare l’educazione a tutti, anche ai più poveri, figli di contadini nel piccolo comune di Barbiana, in provincia di Firenze. Arrivato come parroco in paese, si rende conto della scarsa, per non dire assente, istruzione della comunità. Fonda, allora, la scuola del paese, dove chi è stato bocciato frequenta la sua classe in base all’età e l’insegnamento avviene in modo innovativo e coinvolgente. Anche i ragazzi meno portati per lo studio imparano a leggere e a scrivere proprio grazie a Don Milani. E sono proprio gli studenti di Barbiana a scrivere delle lettere ad una professoressa, presentando le proprie lamentele.

Senza fare riferimenti a questo personaggio che ha rivoluzionato l’approccio all’educazione internazionale, i ragazzi del nostro liceo coinvolti nel progetto hanno scritto le lettere ed in seguito le hanno raccolte in un breve video in occasione dei cento anni dalla nascita di Don Milani. Il video, vincitore di un concorso, ha dato l’opportunità a queste classi di andare proprio a Barbiana, dove hanno potuto approfondire la storia del sacerdote.

Secondo Don Milani l’istruzione non serve per sapere la matematica o la storia in sé, ma serve per esprimere le proprie idee, pensieri e opinioni. Per esprimere se stessi servono degli strumenti, che non sono né vanghe, né martelli e nemmeno i soldi, ma la parola e la conoscenza. Don Milani voleva dare l’opportunità a tutti di poter comunicare senza distinzioni, come dice la nostra Costituzione.

Ancora oggi il sistema educativo italiano, e non solo, studia il metodo di Don Milani, una figura rivoluzionaria per l’epoca, che sta influenzando il presente e influenzerà anche il futuro della scuola dei nostri figli e nipoti.

Ed è così che, da alcune semplici lettere, siamo arrivati alla Notte dei Licei Classici, 19 aprile 2024, dove le classi 5C, 5H e 5I, con la partecipazione della professoressa M. L. Borello, ci hanno illustrato il loro progetto intitolato “La parola rende uguali”, partendo da dove tutto è iniziato: “Cara professoressa, lei non sa…