Acrobazie spaziali… su Saturno

Venti anni fa, il 15 ottobre del 1997 fu una data molto importante per la NASA poiché la sonda Cassini fu lanciata nello spazio con l’obbiettivo di raggiungere Saturno per poter raccogliere informazioni sulla struttura interna del pianeta e soprattutto per poter ottenere particelle dell’atmosfera del pianeta e dei suoi più interni anelli. L’obbiettivo è ambizioso ma se si pensa che sarebbe la prima volta che particelle di atmosfera di Saturno potrebbero essere studiate, allora tutto diventerebbe anche notevolmente necessario e quasi indispensabile dato che fornirebbe ulteriori informazioni su ciò che ci circonda regalandoci una maggiore consapevolezza dell’universo intorno a noi.
Oggi sappiamo che a fine aprile la sonda si avvicinerà ad una delle lune di Saturno, Titano. A partire dal 26 aprile invece la sonda farà la prima di una serie di tredici audaci manovre concludendo la missione il 15 settembre, quando finalmente la sonda Cassini attraverserà l’atmosfera di Saturno.
La speranza è quella di ottenere abbastanza informazioni e anche foto ravvicinate del pianeta e degli anelli più interni, anche se per adesso la NASA, l’ESA (agenzia spaziale europea) e l’ASI (agenzia spaziale italiana) sono riuscite a compiere osservazioni importantissime su Saturno e le sue lune, scoprendo ad esempio che sulla luna ghiacciata Encelao c’è un lago sommerso e che su Titano (un’altra luna di Saturno) ci sono mari di metano liquido. Tali clamorose scoperte hanno portato alla conclusione che le due lune potrebbero ospitare la vita.
Alice Jennifer Ruffo – Classe 2B