ANDREA DEL CASTAGNO E IL CICLO DI UOMINI E DONNE ILLUSTRI

L’ opera di Andrea del Castagno è su tutti i libri scolastici…

 

Qualunque studente conosce bene questa immagine. Si trova in tutti i manuali scolastici di letteratura italiana nel capitolo di Francesco Petrarca. Cambiano i manuali ma lei è sempre lì: c’è il particolare del viso o l’ immagine intera, viene proposta a colore o in bianco nero, qualche editore si azzarda addirittura in una sfumatura seppia…

Insomma, tutti conoscono l’ opera e il soggetto, ma non sempre si interrogano sull’ autore. Ebbene, si tratta di Andrea del Castagno, pittore fiorentino del 1400. Nacque a Castagno,  paesino sul monte Falterona, tra 1421 e 1423. Dato che il suo paese natale, per posizione e quantità di abitanti, non aveva grandi offerte per la formazione di un’ artista, si trasferì a Firenze. Non esistono molti documenti che riportino i dettagli della sua formazione, ma forse fu allievo di Paolo Uccello. Nella creazione del suo stile influirono sicuramente artisti come Masaccio e Donatello. All’ epoca era riconosciuto come uno dei migliori artisti fiorentini, insieme a Beato Angelico, Domenico Veneziano, Filippo Lippi e al suo maestro. Nonostante ciò, il suo stile era più apprezzato a Ferrara  rispetto a Firenze. La scuola fiorentina infatti prediligeva ad esempio tinte chiare, ma Andrea le sceglieva scure. Il suo stile è sempre ben riconoscibile: dipingeva con vigore, con una particolare attenzione ai gesti e alle espressioni che caratterizzano i visi dei suoi soggetti. Questo è il caso anche dell’ immagie di Petrarca. L’ opera fa parte del Ciclo di donne e uomini illustri, dipinto ad affresco circa nel 1450 per Villa Carducci di Legnaia, ed è oggi conservata nella Galleria degli Uffizi a Firenze. La figura appare eroica, monumentale, grazie alla prospettiva con punto di vista ribassato, agli effetti del chiaro scuro, al vigore pittorico tipico di Andrea del Castagno. Inoltre dietro il soggetto si trova uno sfondo scuro, che insieme al contorno bianco creano una finta nicchia di marmo. La nicchia contribuisce alla monumentalità della statua, rendendola ancora più eroica. Grazie a queste scelte stilistiche, la figura sembra uscire dalla nicchia, quasi incombendo sullo spettatore in modo da acquistare ancora più vigore.

Andrea del Castagno dipinse soprattutto soggetti religiosi, come era tipico della sua epoca, eccezion fatta appunto per alcuni dei suoi uomini e donne illustri. Non potevano mancare infatti  Dante e Boccaccio, ma ci sono anche personaggi biblici come Ester, o storici come Farinata degli Uberti e Pippo Spano. Anche se, al contrario di quella di Petrarca, la sua immagine non è presente in tutti i testi scolastici, quest’ ultimo personaggio in particolare è forse il più famoso del ciclo per via della sua posa. Infatti la costruzione piramidale della figura è data dalle gambe divaricate e dal busto lievemente in torsione, posizione evidentemente ispirata dal San Giorgio di Donatello.

 

Di Irene Mengoli