Manifestiamo?

Cosa vuol dire manifestare al giorno d’oggi? La storia moderna è stata caratterizzata da manifestazioni popolari, alcune di queste tanto forti da portare a vere e proprie rivoluzioni politiche. Quando si parla di manifestazioni del resto è inevitabile parlare di politica. Se le persone in massa si organizzano per scendere in piazza è sempre per far sentire la propria voce, la propria opinione, che sia per una rivendicazione di diritti o per una denuncia di qualcosa che non va. E di cosa ha bisogno la nostra politica se non di questo? E così ancora oggi vediamo migliaia di manifestazioni in giro per il mondo come forma di rivendicazione del demos che si sente preso in causa direttamente per un certo argomento o per un certo fatto. Si riscopre nelle manifestazioni la propria appartenenza sociale ad un gruppo che pensa le medesime cose, si riscopre un poco la propria identità nel turbinio di persone che non si conoscono, ma che si trovano in una piazza, in una strada per lo stesso motivo.

Nella situazione politica in cui si trova l’Italia, simile del resto alle situazioni di molti altri Paesi, ben vengano le manifestazioni, ben vengano le voci delle persone, ben vengano le idee vere e condivise e urlate ad alta voce, in un grido di riappropriazione del sé. Ben vengano le manifestazioni antifasciste, e che siano partecipate, e che le piazze siano piene e che le bocche quanto le orecchie di tutti siano piene di parole che ricordino a tutti noi la bellezza della nostra Costituzione e del nostro essere umani.

 

Di Teresa Liberatore

Fonte immagine: Skuola.net