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“AL DI LÀ DEI SOGNI… C’ERA UNA REALTÀ CHE DOVEVA ESSERE SOGNATA”

Da anni l’associazione nazionale di Libera organizza campi di “Estate Liberi!” per cercare di fare toccare con mano, a ragazzi provenienti da tutto lo stivale, che cosa significa sposare ogni giorno i valori dell’antimafia.

Quest’estate con i ragazzi del Presidio di Libera Bologna abbiamo partecipato di gruppo ad uno dei campi proposti dall’Associazione. Ricordo bene il momento della scelta del luogo in cui saremmo andati: stesi in cerchio ai giardini Margherita, tra una battuta e l’altra, sfogliavamo l’elenco delle opzioni dal sito. Perché non andiamo a Sessa Aurunca? Ma che dici? Dov’è Sessa Aurunca?

Chi l’avrebbe mai detto che stavamo per scegliere l’esperienza che avrebbe segnato così indelebilmente la nostra vita.

Arrivati a Maiano di Sessa Aurunca, iniziammo la nostra avventura all’interno della Cooperativa sociale “Al di là dei sogni”, dopo essere stati accolti dalla persona che ha dato vita a tutto quel sogno: Simmaco Perillo.

Ci è stato spiegato che il luogo in cui ci trovavamo è  un bene confiscato dedicato ad Alberto Varone, lavoratore onesto che  fu ucciso dalla camorra per non avere mai piegato la testa davanti ai soprusi ed alle minacce.

Ci è stato spiegato che la cooperativa si definisce di tipo “misto” perché è retta da due finalità portanti che vanno di pari passo: lo sviluppo del benessere psicofisico e l’inserimento lavorativo delle persone delle fasce svantaggiate che la abitano.

Ci è stato spiegato che all’interno degli interventi di cui si occupano, sia di tipo assistenziale e riabilitativo che di tipo formativo e di reinserimento, prima ed al di là di ogni cosa c’è l’Uomo con la sua dignità, con i suoi pregi e i suoi difetti, con i suoi sogni e con le paure naturali proprie di chiunque è stato abbandonato dal mondo.

E infine, ci è stato spiegato che la mafia non si nutre solo di delitti, di corruzione e di violenza, no. La mafia vive anche grazie a relazioni sociali malate, abitate da egoismo e indifferenza. Vive di pregiudizi e discriminazioni, distruggendo il valore degli individui e alimentando sempre di più quel sistema di odio nel quale stiamo affogando.

Ci sono state spiegate molte cose, ma ciò da cui abbiamo imparato di più è stata la quotidianità vissuta insieme nei giorni successivi. Una quotidianità che si è proposta l’obiettivo di costruire e non di distruggere, di interessarsi e non di ignorare, di vivere e non di nascondersi.

Dopo giornate che alternavano al lavoro manuale momenti di formazione e di incontro con testimoni del luogo, abbiamo capito che l’antimafia non è raggiungere lo straordinario, ma costruire l’ordinario sulle basi della giustizia e del sostegno reciproco.

Antimafia sono Simmaco, la sua famiglia e le persone che dedicano il loro tempo alla Cooperativa per diffondere il messaggio, tramandato anche da don Ciotti, secondo il quale dobbiamo vivere per costruire la “società del Noi”, dove l’io non esiste senza il tu.

E’ riuscire ad ascoltare anche ciò che non riusciamo a sentire con le parole e capire che Erasmo, spastico, sordomuto e con un passato di anni in un manicomio, conosce perfettamente i ritmi naturali della terra e ha tanto da insegnarci su come si può coltivare un campo.

E’ chiacchierare dopo pranzo con Vincenzo che oggi solo nel corpo porta ancora qualche segno di dolore per le vecchie dipendenze.

E’ tagliare le zucchine fresche insieme a Pio mentre ti racconta, senza vergognarsi del dolore, di tutti gli schiaffi che la vita gli ha tirato fino a quel momento, e guardarlo ridere per le cose più semplici e ringraziarti per quelle che siamo abituati a dare per scontate.

E’ Gaetano che ha abbandonato il suo passato complesso e pieno di turbamenti che lo hanno portato in prigione, pronto a riscattarsi per la sua famiglia e i suoi figli.

Antimafia siamo noi ogni volta che diventiamo, nel nostro quotidiano, un esempio di solidarietà per il prossimo. Siamo noi, quando troviamo un’alternativa a quei muri sociali che, a causa di luoghi comuni, troppo spesso vengono innalzati.

E’ in una frazione di Sessa Aurunca che tutto è iniziato: lì abbiamo imparato che possiamo dare valore alla nostra vita nutrendoci ogni giorni della cultura dell’ antimafia ed è lì che il nostro Sogno ha preso forma.

 

Di Ester Palmieri