Le problematiche di un mondo digitale: il cyberbullismo

di Chiara Zuanazzi

I social media e in particolare i social network sono da tempo sotto accusa. L’utilizzo scorretto delle nuove tecnologie è infatti all’origine di nuovi problemi.

Che cosa è il cyberbullismo

Il problema all’ordine del giorno è il cyberbullismo, ovvero una forma di prevaricazione mirata su una persona (o più raramente un gruppo) ritenuta più debole. Tale comportamento ha come scopo quello di danneggiare la vittima.

A tutti gli effetti questi fenomeno è una questione sociale e porta, nel soggetto indifeso, una serie di mutamenti nei propri comportamenti abituali poiché si verifica un’oppressione in primo luogo di tipo psicologico e, talvolta, anche fisico. La vita della vittima cambia radicalmente, a partire da un ritiro più o meno totale dalle relazioni, i suoi sentimenti diventano cupi e solitamente il rendimento scolastico muta negativamente.

Questo “bullismo digitale” è molto più difficile da trattare rispetto ad un atto puramente fisico poichè non lascia segni visibili e soprattutto perchè il bullo adotta particolari strategie che proteggono la sua identità, quali la creazione di uno pseudonimo, l’assenza di contatto diretto e la creazione di profili fake.

Come riconoscerlo:

E’ bene quindi saper riconoscere questo fenomeno che solitamente ha caratteristiche ben identificabili come, ad esempio, il suo sviluppo in età pre o adolescenziale e unicamente tra coetanei (o tra soggetti con poca differenza di età), la sua massima espansione all’interno dell’ambiente scolastico, l’utilizzo di un linguaggio offensivo nei confronti del soggetto oppresso e talvolta, la diffusione di immagini o video che ritraggono quest’ultimo in momenti imbarazzanti o durante uno scontro diretto tra lui e il bullo.

Tanti tipi di cyberbullismo:

Purtroppo a causa dell’espansione continua negli anni dei social insieme alle piattaforme web, non si può più definire il fenomeno con un solo nome, perchè ormai esistono ben otto tipologie nettamente suddivise di cyberbullismo, ovvero: flaming l’invio di messaggi violenti con lo scopo di creare uno scontro verbale, harassment ripetuto invio di messaggi con obbiettivo di ferire la persona, denigration che punta specialmente a danneggiare la dignità di qualcuno, impersonation ovvero spacciarsi per qualcuno che non si è per poter inviare in sicurezza contenuti poco piacevoli, exposure che implica la diffusione di contenuti e informazioni riservati, trickery cioè stabilire un certo legame con la vittima per poi pubblicare informazioni che precendentemente erano state confidate, exclusion che porta ad una esclusione totale del soggetto preso di mira da qualsiasi gruppo ed in fine il cyberstalking molestie e minacce che si ripetono nel tempo.

Come agire per difendersi:

Fortunatamente è oggi possibile chiedere ai gestori del sito internet di intervenire: si può pretendere l’oscuramento dei contenuti delicati, diffusi da altri, ritraenti la vittima. La richiesta può essere inviata direttamente dal minore coinvolto, purchè abbia compiuto 14 anni, o dal genitore in caso contrario, oppure può essere effettuata direttamente dall’ente della polizia postale che monitora il web e attua progetti di informazione e sensibilizzazione nelle scuole, oltre a sanzionare e punire, attraverso l’esercizio di attività socialmente utili, i minori autori di cyberbullismo.