Michele e il pavone magico – Racconto

C’era una volta un pavone con dei colori spettacolari, si credeva il più bello. Un giorno morì, tutti quei colori salirono al cielo e formarono l’arcobaleno. Tutti pensavano che fosse una leggenda, tranne un veggente che ci teneva a raccontare agli altri che era vero. Solo un eroe di nome Michele, si incuriosì.
Questo veggente disse a Michele:
– Se cerchi il cadavere del pavone lo troverai, lo dovrai aprire e dentro troverai una mappa del tesoro -.
Michele rifletté a lungo sull’impresa e sulla sua imprudenza; alla fine decise che ci sarebbe riuscito. Gli mancava solo di sapere dove si trovava il cadavere, il veggente gli disse dove si trovava il luogo proibito. Dopo un po’ di tempo si incamminò, trovò il cadavere e la mappa, quando ad un certo punto sentì muoversi un sasso; il sasso si spostò di colpo e da sotto il terreno uscì fuori fluttuando un elmetto magico che si posò sulla testa di Michele, lui se lo tolse per vedere che potere magico aveva…. era un elmetto dell’ invisibilità! Poi si accorse che mancava un pezzo di mappa, si disperò, quindi si mise a cercare il pezzo mancante nei dintorni; non lo trovò ma trovò una fonte d’acqua e un melo. Era un po’ più felice perché almeno si poteva nutrire, infatti aveva fame perché non aveva mangiato né bevuto per tutto il viaggio. Michele prese una mela, la spaccò, notò un pezzetto di carta all’interno, era il pezzo mancante della mappa! Che fortuna! Poi bevve, unì i pezzi di carta e la mappa si riparò da sola. Michele ragionò sulla mappa, la capì e si incamminò con il suo elmo magico. Appena arrivato sulla X indicata sulla mappa trovò conficcata nel terreno una pala magica che scavò da sola la buca e trovò un forziere d’oro e d’argento. Proprio quando Michele stava per mettere mano sullo scrigno… sentì un rumore, anzi un cigolio proveniente da una porta, la porta si aprì e uscirono fuori due mostri, uno più forte, uno un po’ meno. Per fortuna che era invisibile, altrimenti sarebbe già morto. Il primo mostro Michele lo dovette uccidere a mani nude, ma quando esso morì lasciò cadere a terra un fucile. Il secondo mostro sputava acido mortale; proprio mentre Michele stava sparando col fucile il mostro si accorse della sua presenza e con uno scatto rapidissimo gli sputò addosso l’acido, quindi morirono contemporaneamente. Magari qualcuno potrebbe essersi messo in cammino per ritrovarlo, magari potresti essere tu. Il nostro eroe, potrebbe anche essere morto ma è quasi riuscito a portare a termine la missione; ma, come si dice da me, “vicino” conta solo a bocce.
N.V. / Classe V B – Scuola primaria Vittorino da Feltre di Firenze