Il Liceo Classico non è solo greco e latino

di Arianna Strada ed Enrico Facci, 1B

Notte di festa, spettacoli e talenti, stiamo parlando di venerdì 17 gennaio, giorno in cui al Liceo Classico D’Oria si è svolta la Notte nazionale  dei licei classici, serata che illustra il duro lavoro di studenti che hanno reso la scuola un luogo gioioso e che, come ogni anno, ha attirato molti ragazzi e genitori.

La serata si è aperta in Aula Magna con la presentazione del programma della serata e con esibizioni di ogni tipo, dal canto alla lettura di poesie, seguiti da spettacoli di ogni genere nelle classi.

In particolare ha destato interesse uno spettacolo di alcuni studenti della 3E che hanno deciso di rappresentare la triste storia di Rosalind Franklin,  una donna che per puro amore verso la scienza ha letteralmente sacrificato la vita, ma purtroppo i meriti della sua scoperta sulla struttura del DNA non sono andati a lei perché era considerata solo un’assistente e non un scienziata.

Di questa scienziata non se ne parla molto, ma grazie ai ragazzi che hanno drammatizzato la sua carriera scientifica ha avuto la giusta gloria.

In questo spettacolo sono state toccate le tematiche delle donne nella ricerca scientifica, dell’emancipazione femminile e della dedizione alla scienza. L’amore si evidenzia proprio in questo, non nel senso romantico del termine, ma nel senso più vasto, filosofico, se si vuole, del sacrificio per un obiettivo, proprio come Rosalind scelse di fare.

Lo spettacolo, scritto e diretto dai ragazzi, ripercorre la sua vita, soffermandosi sulle date più importanti e portando in scena una descrizione narrata, un monologo e un dialogo, in una scenografia e sceneggiatura semplice, ma potente.

Abbiamo intervistato un ragazzo, Alberto D’Erba, che ha partecipato in prima persona ed è stato molto disponibile a rispondere alle nostre domande.

Come mai avete scelto proprio Rosalind Franklin?

Abbiamo scelto Rosalind Franklin perché nel 2018 c’è stato il centenario della sua nascita e il nostro professore di scienze ci aveva proprio consigliato di trattare questo argomento che spesso viene anche passato un po’ sotto tono; il tema di questa sera era l’amore, quindi abbiamo voluto sviluppare l’amore per la scienza, che è ciò che ha condotta la vita di Rosalind e infatti anche se veniva discriminata, anche se tutti quanti provavano ad allontanarla, lei ha sempre continuato la sua ricerca e a causa delle radiazioni dei macchinari che usava è morta prematuramente, dandosi alla ricerca, amando la scienza.”

Come vi siete organizzati per portare a termine questo progetto?

Quasi tutti i pezzi li abbiamo scritti noi, ovviamente la parte scientifica è stata fonte di ricerca, ma tutti i dialoghi e i monologhi principali li abbiamo scritti noi. I professori ci hanno aiutato molto rendendosi molto comprensivi e disponibili, infatti ci hanno ceduto alcune ore per preparare al meglio lo spettacolo, e il risultato è stato la ricompensa di tutta la fatica”

Ti è piaciuto fare questo spettacolo?

A me come al solito è piaciuta tanto questa iniziativa, apprezzo molto come il nostro liceo punti all’espressione artistica in generale oltre a far vedere che le lettere non sono morte, siamo lettere vive, siamo gente viva, ma in questo caso non ci siamo dedicato al mondo classico quanto più alla sapienza in generale, alla scienza come abbiamo detto prima, all’amore per la scoperta che è ciò che può rappresentare il Liceo Classico. Quindi si, io mi sono molto divertito, penso anche i miei compagni, mi sembravano molto contenti. E’ stato bello scriverlo, organizzarlo, farlo; mi sono divertito davvero tanto a fare questo tipo di iniziative, in più è anche istruttivo, interessante, è una bella esperienza formativa, se vogliamo usare il termine, complicata e molto interessante.”

E’ la prima volta che partecipi in prima persona alla Notte Bianca?

“No, ho partecipato anche l’anno scorso ed era un lavoro più strutturato sull’uomo e il cosmo curando la parte tecnica, recitativa, autori greci e latini. Oltre a questo io sto seguendo anche il progetto Siracusa, molto carino e interessante, formativo e bello. E’ bello fare queste cose, ti diverti con i tuoi amici, impari cose nuove, scopri te stesso. Il teatro in generale e mettersi in gioco in questo modo ti aiutano proprio a scoprirti, a sapere un po’ di più si te stesso, a sapere cosa puoi fare e cosa non puoi fare, cosa ti piace fare, soprattutto questo, e io ho capito che mi piace fare queste cose: scoprire di più su argomenti di cui sapevo poco e niente, entrarne a far parte perché con la recitazione fai questo, entri dentro l’argomento alla fine.”

Ringraziamo Albero D’Erba per esser stato così disponibile e gentile.

Ovviamente vi aspettiamo tutti l’anno prossimo alla Notte del liceo classico D’Oria che sarà sempre più bella e divertente, ogni anno di più.