Sisma 2016: intervista a Mario Sensini

Da gennaio di quest’anno è stato nominato un nuovo Commissario alla ricostruzione che ha emanato 4 nuove ordinanze volte a semplificare le procedure burocratiche. Ce ne parla nel dettaglio Mario Sensini, il responsabile della comunicazione della struttura commissariale.

“La ricostruzione è per forza di cose complessa – afferma Mario Sensini – lo Stato deve infatti garantire che vengano rispettate le norme, in tempi rapidi e senza le infiltrazioni della criminalità che purtroppo, quando c’è un’emergenza, trova sempre terreno fertile su cui agire.

Anche per questo motivo le procedure sono spesso complesse con il rischio, come è successo, di bloccare la ricostruzione privata:oggi per approvare una pratica gli USR (Uffici Speciali per la Ricostruzione) impiegano mediamente più di 12 mesi. La gente è sfinita e questa tempistica non è più accettabile.”.

Cosa è cambiato con queste ultime ordinanze, emanate la settimana scorsa?

“E’ cambiato il ruolo degli USR. Fino ad oggi si è effettuato un controllo preventivo sui progetti che man mano venivano presentati; al controllo seguiva sempre una richiesta di integrazioni, che portava via altro tempo, e si è proceduto così fin quasi al collasso del sistema. Da oggi il progettista incaricato dal proprietario può autocertificare il progetto che, una volta inviato all’USR di riferimento, si considera accettato dopo 30 giorni secondo il meccanismo del silenzio-assenso, quindi se non si ricevono osservazioni da parte dell’ufficio pubblico in questo arco di tempo il progetto si considera approvato.”

Ma allora come si effettua oggi il controllo? e soprattutto: i progettisti sono disposti a prendersi questa responsabilità?

“Il controllo sarà successivo e riguarderà come minimo il 20% degli immobili a cui è stato concesso il contributo. Se in fase di controllo il progetto ed i i lavori, non saranno conformi alle norme edilizie, si perde il contributo. E’ chiaro che la responsabilità dei progettisti aumenta e il lavoro più difficile adesso è proprio questo: supportare i tecnici in questa prima fase e trovare delle modalità operative condivise che varranno anche per il futuro. Ci vorrà un po’ di tempo all’inizio, ma siamo sicuri che poi l’ingranaggio inizierà a muoversi autonomamente”

Per concludere vorrei farti una domanda personale. Hai questo nuovo incarico da poco tempo, cosa ti ha spinto a cambiare lavoro?

“Ho scritto di economia per quasi 40 anni e, sinceramente, non avevo più grandi stimoli pur scrivendo per un giornale importante (Il Corriere della Sera, ndr). La mia famiglia è originaria di Fiastra, un piccolo paesino del cratere, e il terremoto ha segnato profondamente le nostre vite. Da subito mi sono interessato alle tematiche legate a questa emergenza creando un blog, “Sibilla On Line”, che in breve tempo è diventato un piccolo punto di riferimento per le popolazioni colpite dal sisma, per i tecnici e anche per qualche amministratore locale. E’ stato Legnini a cercarmi, non ci conoscevamo; dopo avermi illustrato il suo progetto mi ha convinto pienamente ed ho accettato subito. La mia famiglia è legatissima a quel territorio e, se riuscirò, anche in minima parte, ad essere di aiuto a questa gente e a questa terra, potrò considerarmi realizzato”.

Emma Urbani